27 settembre – 1 ottobre 2016
Cagliari, Cittadella dei Musei, Piazza Arsenale
Martedì 27 settembre
Museo delle cere anatomiche Clemente Susini
ore 20:30 – Omaggio a Franco Oppo
- Marcello Calabrò – Anomalia per pianoforte
- Marcello Calabrò, pianoforte
Marcello Calabrò. Anomalia è un brano per pianoforte solo di ispirazione strutturalista e dodecafonica. Il brano si sviluppa su due idee molto semplici: la nota ribattuta che percorre tutto il brano, e “il resto”. Dal punto di vista sonoro le due idee si manifestano come Anomalie reciproche che inizialmente mascherano le proprie peculiarità e identità per rivelarsi nei loro parametri strutturali solo col procedere del brano stesso. L’idea compositiva è limitata quasi esclusivamente alla creazione di strutture ricorrenti che permettano al brano di “comporsi” da solo. Tuttavia il brano è puntellato di “anomalie” strutturali e scelte alcune arbitrarie che rendono in parte anomala l’idea stessa di struttura ivi applicata. In maniera altrettanto anomala lo strutturalismo che pervade buona parte del pezzo termina prima della coda finale, imperniata sul retrogrado della serie dodecafonica risultante dal completamento del processo compositivo precedente.
Marcello Calabrò, nato a Cagliari, inizia lo studio del Pianoforte all’età di 11 anni sotto la guida del M° A. Cogliandro, presso il Conservatorio Statale G. P. Da Palestrina, presso il quale si diploma col massimo dei voti. Ha frequentato da allievo effettivo le Masterclass dei Maestri Stanislav Pochekin, Pierluigi Camicia, Pietro De Maria e Francesco Libetta, e risulta vincitore in diversi concorsi Internazionali di pianoforte. Si esibisce regolarmente come solista nell’ambito di eventi e rassegne musicali della città di Cagliari in programmi prettamente pianistici o con Orchestra. E’ attualmente iscritto al Biennio Superiore di Pianoforte presso il Conservatorio di Cagliari, e all’European Arts Academy “Aldo Ciccolini” di Trani (BT) presso la quale studia sotto l’autorevole guida del M° Pierluigi Camicia. Dal 2013 studia Composizione sotto la guida del M° E. Capalbo ed è coivolto in qualità di Compositore a laboratori ed eventi di Musica Contemporanea in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari o con enti come Spaziomusica e Cemea. Dal 2016 fa parte del neo,nato progetto “Scisma”, Ensemble volto alla promozione di musica Nuova e ‘900 storico, in qualità di Compositore ed esecutore.
- Alessio Carrus – Così… francamente, per chitarra e pianoforte
- Maria Michela Mura, pianoforte; Alberto Zucca, chitarra
Alessio Carrus. Così… francamente è stata composta nel settembre del 2015 per i settant’anni del Maestro Franco Oppo. Il pezzo si ispira al primo degli Aforismi – composizioni per pianoforte che Oppo scrisse negli anni 2002/2004 – di cui sviluppa la tecnica di risonanza delle corde applicandola alla chitarra e alla cordiera pianoforte. In omaggio all’autore, le ultime due battute riportano fedelmente l’incipit del primo Aforisma.
Alessio Carrus ha studiato pianoforte coi maestri Farigu e Cossu e composizione col maestro Oppo, laureandosi successivamente presso il Conservatorio di Musica G.P. da Palestrina di Cagliari, sotto la guida dei maestri Carta, Capalbo e Guaragna. Dal 1991 al 2007 è stato corista, organista e collaboratore presso la Polifonica Arborense di Oristano, maturando una notevole esperienza concertistica sia in ambito nazionale, sia in ambito internazionale. Dal 1995 al 2010 è stato organista e maestro di cappella del Santuario N.S. del Rimedio di Oristano. Dal 2010 dirige il Coro Polifonico Silì (Or) e il coro femminile Coro Meu di Atzara (Nu). Ha al suo attivo diverse composizioni sia vocali, sia strumentali, alcune delle quali vincitrici di concorso.
- Claudia Mura – per pianoforte e percussioni, su ispirazione degli Aforismi di Franco Oppo (2015)
- Andrea Sanna, pianoforte; Gian Marco Medda, percussioni
Claudia Mura, per pianoforte e percussioni. L’analisi delle opere di Oppo è stata fondamentale durante la scrittura del pezzo: un’importante occasione di studio e scoperta del lavoro svolto dal Maestro. Vi sono presenti alcune delle tipiche idee di Oppo che più hanno colpito l’autrice, come la chiarezza di scrittura, l’affermazione di nuove regole musicali create ad hoc per un nuovo brano, l’uso di tutti i registri degli strumenti e lo scambio delle parti, oltre che di ruoli, tra di essi.
Claudia Mura, nata a Cagliari, è iscritta al Conservatorio di Musica G. P. Da Palestrina dal 2013 dove frequenta il Corso di Composizione nella classe del M° Emilio Capalbo. Partecipa in qualità di Compositrice a laboratori e iniziative promossi dalla Scuola, tra cui “Zeuro” e il “Festival Organistico Internazionale”.
- Alberto Locci – Ninnìa, per pianoforte
- Andrea Sanna, pianoforte
Alberto Locci, Ninnìa. Il brano per pianoforte è ispirato alle Berceuses e agli Aforismi di Franco Oppo, in congiunzione alla sua dedizione verso il patrimonio musicale e popolare della Sardegna. Caratteristica della composizione è l’utilizzo di alcune tecniche di elaborazione melodica e ritmica del materiale musicale tipicamente usate dal Maestro.
Alberto Locci, nato a Cagliari, classe 1985, dopo essere cresciuto come bassista e polistrumentista nell’ambito della musica leggera, si avvicina anche allo studio della musica colta, alla composizione in stile storico e, successivamente, all’avanguardia, sotto la guida dei Maestri Francesco Bianco, Daniele Bravi ed Ettore Carta, conseguendo il compimento medio di Composizione Sperimentale. Attualmente è laureando in Composizione presso il Conservatorio di Cagliari e musicista attivo nell’ambito della musica Pop, Rock e Jazz.
- Matteo Casula – Xenia, per pianoforte
- Matteo Casula, pianoforte
Matteo Casula. Xenia nasce dalla lettura dell’omonimo cilco poetico che Eugenio Montale scrisse in ricordo della moglie, Drusilla Tanzi, affettuosamente soprannominata “Mosca”, scomparsa nel 1963. Nella poesia antica gli Xenia erano i doni e gli epigrammi votivi offerti all’amico partente per un lungo viaggio, anche ultraterreno, come nel caso in specie. L’atmosfera intima evocata dai versi che Montale scrive in un toccante ricordo della “Mosca”, mi ha stimolato nella scrittuta di questo breve brano che in particolare è ispirato alla prima poesia del ciclo degli Xenia.
Caro piccolo insetto
che chiamavano mosca non so perché,
stasera quasi al buio
mentre leggevo il Deuteroisaia
sei ricomparsa accanto a me,
ma non avevi occhiali,
non potevi vedermi
né potevo io senza quel luccichìo
riconoscere te nella foschia.
Matteo Casula, compositore e pianista, dopo aver intrapreso gli studi musicali sotto la guida della prof.ssa Elisabetta Steri, ha proseguito la sua formazione pianistica nella classe della prof.ssa Angela Tangianu, coneguendo il diploma presso il Conservatorio “G.P. Da Palestrina” di Cagliari nel luglio 2013. Parallelamente ha approfondito lo studio della composizione nella classe del M°Angelo Guaragna, sotto la cui guida attualmente frequenta il nono corso di Composizione Tradizionale. Tra le diverse manifestazioni in cui sono state eseguite le sue composizioni spicca il concerto finale del workshop “Forme Uniche della Continuità nello Spazio” svoltosi in occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo nel novembre 2012 presso l’Elder Conservatorium of Music, University of Adelaide, Australia, tenuto dai maestri S. Whittington e C. Forlivesi. Nel marzo 2016, con la direzione del M° Aldo Tarchetti, è stata eseguita presso l’auditorium del Conservatorio di Cagliari “Elicotrema”, una sua composizione per due pianoforti e orchestra. Parallelamente agli studi musicali, nel luglio 2016 ha conseguito la laurea magistrale in Medicina e Chirurgia.
ore 21:00 Décalages, Sfasamenti
- Tolga Tüzün, piano and electronics
While trying espouse two different choreographies for two very different instruments, piano and electronics, this performance explores the cohabitation of various influences that had an impact on Tüzün since early years of his career; influences such as 20th century avant-garde, jazz, electronic music, Anatolian folkloric music merge on the surface of music yet creating décalages, never in synch, reflecting a very personal statement on his own musical history.
Tolga Tüzün is an electro,acoustic music composer and a performer. He started taking classical piano lessons at the age of eleven. After receiving his BA in Political Sciences, he studied composition with Pieter Snapper and Marc Wingate and advanced orchestration with Ilhan Usmanbas and Hasan Ucarsu at the Istanbul Technical University, Center for Advanced Music Studies. His compositions have been performed in various cities throughout US and Europe. During his studies for a Ph.D. in Music Composition at CUNY Graduate Center, he studied composition with David Olan and Tristan Murail in New York, and with Philippe Leroux in Paris. He has given lectures on music theory and electro-acoustic music at international conferences. Between 2003, 2005 he taught harmony and composition at Brooklyn College Conservatory of Music. Tolga Tüzün participated in the composition and computer music course at IRCAM during 2005,2006. Along with his compositional output, he also performs within experimental, jazz and electronic scenes, solo or with other artists. His collaborations include Oğuz Büyükberber, Korhan Erel, Nora Krahl, Ned Mc Gowan, Bob Ostertag, Frank Gratkowski, Nicolas Crosse, Sam Briton, Anıl Eraslan to name a few. Tolga Tüzün is an associate professor at Istanbul Bilgi University where he teaches composition and electronic music and serves as Head of Department since 2010.
ore 22:00 NO TONGUES (fra), Les voies du monde
- Matthieu Prual, sax; Alan Regardin, tromba; Ronan Prual e Ronan Courty, contrabbasso
Quattro strumentisti ancorati alla contemporaneità che si esiliano in un repertorio vocale ancestrale tratto dalla registrazione “Les voix du monde”. Musiche che rappresentano un cammino nell’immaginario musicale di uomini in seno al loro percorso evolutivo. Si tratta di una ricontestualizzazione del tempo attuale, che scorre, che sfila senza resistenze e senza scopo, in un tempo più ampio, umanizzante e vitale. Una danza col passato per chiarificare il presente e cercare di raggiungere quel qualcosa che nel profondo non appartiene al tempo che scorre ma piuttosto all’esistenza umana.
Associazione Informatica Musicale Italiana
XXI Colloquio di Informatica Musicale
Mercoledì 28 settembre
Museo delle cere anatomiche Clemente Susini
Ore 21:00 Concerto Inaugurale
Giuseppe Orrù, Launeddas; Maureen Chowning, voce; Tenores di Bitti Mialinu Pira
- Luca Richelli – InterplaY launeddas, per launeddas e live electronics
- Giuseppe Orrù – Launeddas, repertorio della tradizione musicale della Sardegna
- John Chowning – Phoné, per nastro magnetico
- John Chowning – Voices, per soprano e computer interattivo
- Roberto Zanata – Tenores Live, per tenores e live electronics
- Tenores di Bitti Mialinu Pira – Repertorio della tradizione musicale della Sardegna
Luca Richelli. In InterplaY Launeddas è esplorato il confine tra il suono acustico delle launeddas e il suono elettronico prodotto dalle elaborazioni elettroacustiche del live electronics. Le due tipologie sonore, fuse assieme, superano la dialettica delle due dimensioni contrapposte e creano un nuovo mondo sonoro coerente. Da un punto di vista strumentale, la composizione è la rivisitazione del ricercare del ‘600, qui inteso come allargamento delle possibilità sonore ed espressive dello strumento acustico, mentre, da un punto di vista formale, è un omaggio all’opera aperta.
Luca Richelli, live electronics performer e compositore. Diplomato in Pianoforte, Composizione, Musica Elettronica, Composizione e Nuove Tecnologie, Regia del Suono. Docente Composizione Musicale Elettroacustica di Como, di Informatica Musicale ed Elettroacustica presso il Conservatorio “F.A. Bonporti” di Trento e coordinatore del SaMPL (Sound and Music Processing Lab) del Conservatorio di “C. Pollini” di Padova. Svolge attività concertistica nell’ambito del live-electronics in numerose rassegne musicali. Ha recentemente scritto, su commissione IRCAM, il manuale online della libreria OMChroma per l’ambiente grafico di aiuto alla composizione OpenMusic.
Giuseppe Orrù, musicista poliedrico ed eclettico dopo gli studi classici al Conservatorio di Cagliari si é occupato della musica popolare della Sardegna ricostruendo lo strumentario sardo e utilizzandolo in lezioni concerto. Collabora con diversi artisti. Dal 2001 è componente fisso del gruppo di Maria Luisa Congiu. Orrù è conosciuto e stimato nell’ambiente musicale non solo come artista ma anche come persona dotata di grande sensibilità. Nei concerti possiamo apprezzarlo con diversi strumenti quali Pipìolu, Launeddas, Trunfa, Benas ma anche Violino, Mandola. E’ inoltre spesso protagonista di convegni internazionali che hanno lo scopo di divulgare la cultura musicale sarda.
John Chowning, Phoné. The sounds in Phonè (from the Greek, meaning “sound” or “voise”) were produced using a special configuration of the frequency modulation (FM) synthesis technique which allows the composer to simulate a wide range of timbre including the singing voice and other strongly resonant instrumental sounds. The synthesis programs are designed to permit exploration of and control over the ambiguities which can arise in the perception and identification of the sound sources. The interpolation between timbres and extension of “real” timbres into register which could not possibly exist in the “real” world – such as a “basso-profundissimo” -, the micro structural control of sound having to do with the fusion or segregation of spectral components are some of the point of departure for this composition. – John Chowning developed this new techique of FM synthesis at Ircam, Paris, in 1979 and realized the piece at Stanford in 1980-81. The work was premiered in Paris in February of 1981.
John Chowning, Voices is a play of imagination evoking the Pythia of Delphi and the mystifying effects of her oracular utterances. A single soprano engages a computer-simulated illusory space with her voice. Her utterances launch synthesized sounds within this space, sounds that conjure up bronze cauldrons, caverns, and their animate inhabitants, sounds of the world of Delphi modulated by our fantasy and technology, but rooted in a past even more distant than her own – the Pythia’s voice becomes the voice of Apollo. Voices was commissioned by GRM in Paris and dedicated to Maureen Chowning. It was first performed in 2005 in Paris, then some additions are made in 2006, v.2 and the piece is finally completed in 2011 as v.3.
John Chowning was born in Salem, New Jersey in 1934. Following military service and four years at Wittenberg University, he studied composition in Paris with Nadia Boulanger. He received the doctorate in composition (DMA) from Stanford University in 1966, where he studied with Leland Smith. In 1964, with the help of Max Mathews of Bell Telephone Laboratories and David Poole of Stanford University, he set up a computer music program using the computer system of Stanford’s Artificial Intelligence Laboratory. Beginning the same year he began the research that led to the first generalized surround sound localization algorithm. Chowning discovered the frequency modulation synthesis (FM) algorithm in 1967. This breakthrough in the synthesis of timbres allowed a very simple yet elegant way of creating and controlling time-varying spectra. Inspired by the perceptual research of Jean-Claude Risset, he worked toward turning this discovery into a system of musical importance, using it extensively in his compositions. In 1973 Stanford University licensed the FM synthesis patent to Yamaha in Japan, leading to the most successful synthesis engine in the history of electronic musical instruments. Chowning was elected to the American Academy of Arts and Sciences in 1988. He was awarded the Honorary Doctor of Music by Wittenberg University in 1990. The French Ministre de la Culture awarded him the Diplôme d’Officier dans l’Ordre des Arts et Lettres in 1995 and he was awarded the Doctorat Honoris Causa in 2002 by the Université de la Méditerranée and in 2010 by Queen’s University, Belfast. He taught computer-sound synthesis and composition at Stanford University’s Department of Music. In 1974, with John Grey, James (Andy) Moorer, Loren Rush and Leland Smith, he founded the Center for Computer Research in Music and Acoustics (CCRMA), which remains one of the leading centers for computer music and related research.
Roberto Zanata, Tenores Live è un esperimento di innesto tra le quattro voci dei cantori e il loro trattamento elettronico in tempo reale. Alle quattro voci sovrapposte, che costituiscono una polifonia compatta, si sovrappone una quinta voce che è quella elettronica con lo scopo di rendere le stesse vieppiù indistinguibili. Tecniche vocali e tecniche di sintesi del suono quali la granulazione e la modulazione timbrica costituiscono gli ingredienti di questo esperimento compositivo sui generis.
Roberto Zanata, nato a Cagliari – Italia – Roberto Zanata si è laureato in Italia con il massimo dei voti e la lode in Filosofia (Università di Cagliari) e diplomato con il massimo dei voti e la lode al biennio di specializzazione in Musica Elettronica ind. Musica e nuove tecnologie presso il Conservatorio di Cagliari. Ha partecipato nel 1996 con una borsa di studio dell’Università di Cagliari agli Internationale Ferienkurse fur Neue Musik di Darmstadt dove ha seguito i corsi tenuti da K. Stockhausen e M. Spalinger. Ha partecipato nel 1999 ai Seminari di composizione organizzati in occasione dell’Internazionale Bartok Festival a Szombathely (Ungheria) dove ha studiato composizione con M. Jarrell e M. Stroppa e ha seguito i corsi di Csound con Andrea Szigetvári e di Max con Johannes Kretz. Ha al suo attivo esecuzioni sia in Italia che all’estero di composizioni per musica da camera, acusmatica e opere multimediali. Attualmente insegna Musica Elettronica presso il Conservatorio “Monteverdi” di Bolzano.
Tenores di Bitti Mialinu Pira. Il gruppo è composto da Omar Bandinu, Marco Serra, Bachisio Pira e Arcangelo Pittudu (Dino Ruiu fino al 2009). Sin dalla sua costituzione nel 1995 il Tenore di Bitti “Mialinu Pira” ha effettuato numerose tournée in Europa (Francia, Spagna, Germania, Svizzera, Austria, Slovenia, Estonia, Lituania, Croazia, Bosnia, Albania, Ungheria, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Estonia, Polonia, Irlanda e Vaticano), in Tunisia, in Giappone, in Brasile e negli Emirati Arabi. Nonostante la sua matrice tradizionale il Mialinu Pira ha intrapreso un percorso di innovazione e trasversalità collaborando con musicisti di varia estrazione alla realizzazione di opere inedite.
Giovedì 29 settembre
Aula Roberto Coroneo
Ore 09:00 Saluti istituzionali
Ore 09:40 Sessione 1: Composizione assistita
Chair: Lorenzo Vanelli
- Riccardo Dapelo – Verso un’opera musicale adattiva (e interattiva)
- Alessandro Anatrini – The state of the art on the educational software tools for electroacoustic composition
- Alberto Barberis, Sandro Mungianu, Sylviane Sapir – Ormé, a tool for automated spatialization of fixed-media music based on spectrum contents annotation
Ore 11:00 Pausa caffè
Ore 11:20 Keynote Speech 1
- John Chowning – Spatialization: systematic inquiry to musical/poetic assertion
Progetto promosso dal Conservatorio di Salerno, Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali, in collaborazione con i Conservatori di Roma, L’Aquila, Cagliari, Perugia, CRM-Centro Ricerche Musicali, AIMI Associazione Informatica Musicale Italiana e Spaziomusica.
12:00 Sessione d’ascolto 1
- Massimiliano Viel – Asterismi per violino ed elettronica (Giorgio Sanna, violino)
Massimiliano Viel, Asterismi. An asterism is a configuration of stars that are recognized collectively as a geometrical figure in the sky, such as constellations. Asterisms, for violin and electronic sounds, freezes in space and time the musical content of another works, Constellations, which in turn is a work that changes according to the place and time of its performance. Asterisms represents the spacetime of Constellations in Boston, USA on April 25th 2015 at 8 pm, the time and place of its premiere. Form the position of the stars over Boston during the premiere of Constellations, parameters are drawn in order change the elements of its mobile score. Of all the most shining stars only a few are chosen and connected with each other by imaginary lines forming new constellations, new asterisms. Under the vault, the eternal fight between signal and noise is enacted by the coercion of electronic sounds’ coded commands and the instrumentalist’s attempts to escape from their obscure logic.
Massimiliano Viel is a composer, musician and researcher. His manifold activities as composer, keyboard player and sound designer brought him to collaborate with many ensembles and orchestras all over the word and composers such as L.Berio, F. Romitelli, and K.Stockhausen. Besides the production of scores for acoustic and electronic instruments, from solo works to full orchestra pieces, he developed his artistic path around the relationship between music and other media, realizing performances and installations in close contact with theatre, visual arts and dance. He is member of Otolab, an internationally known collective devoted to audiovisual performances. He is a tenured professor at the Conservatory of Bolzano, Italy and PhD researcher at the Planetary Collegium T-Node, University of Plymouth, UK.
Ore 12:40 Sessione Poster craze 1
Chair: Giorgio Klauer
- Renato Messina – Interpolazioni easing: implementazione e applicazioni audio
- Paolo Pastorino – Solo für Melodie, Instrument mit Rückkopplung Implementazione su Max di Solo[Nr.19] – K. Stockhausen
- Marco Amistadi, Andrea Agostini – Sistemi interattivi in ambito artistico performativo
- Roberto Zanata, Federica Pau – Aesthetic and phenomenological approach to soundscape
- Marco Matteo Markidis, José Miguel Fernández – Real-Time sound similarity reconstruction by features extraction analysis
- Anna Terzaroli – La notazione della dissonanza
- Francesco Fabris – Stellar, Installazione interattiva
Ore 13:00 Pausa pranzo
Ore 14:00 Sessione poster
Nella sessione Poster sono esposti tutti i poster e sarà possibile discutere con gli autori.
Ore 15:00 Sessione 2: Design dell’interazione sonora
Chair: Anna Terzaroli
- Stefano Delle Monache, Davide Rocchesso – Understanding cooperative sound design through linkographic analysis
- Giorgio Klauer, Annalisa Metus, Pietro Polotti – Sonic interaction design e paper wearables
- Fabio Morreale, Raul Masu – Renegotiating responsibilities in human computer ensembles
- Simone Spagnol, Charalampos Saitis, Kyriaki Kalimeri, Omar Ingi Johannesson, Runar Unnthorsson – Sonificazione di ostacoli come ausilio alla deambulazione di non vedenti
Ore 16:20 Sessione d’ascolto 2
- Antonio Scarcia – Harvest Fields, acusmatico
Antonio Scarcia, Harvest Fields is a fixed media work featuring mainly acoustic instrument samples and synthetic sounds, but organized according a soundscape approach to composition. In this perspective the work can be considered an effective virtual soundscape for the listener. Csound has been used for sound synthesis and regarded as effective choice to manage very complex scores; all the scores, in form of tabular data, have been obtained using a general purpose CAS through generative processing of lists of parameters. The work has been ultimated in 2012 and premiered at Boston during the International CSound Conference in 2013.
Antonio Scarcia, degree in Electronic Engineering at University of Padua, he holds a postgraduate diploma in Signal Processing from the University of Bari and an academic diploma in Electronic Music cum laude from the Conservatory of Bari. He is interested in computer-aided multimedia and music composition. His works for digital media have been included in programs of many important events such as ICMC (2014, 2013, 2012, 2010, 2007), North Carolina Computer Music Festival (2008), SMC (2012, 2010, 2009), Mantis Festival (2010), CIM (2014, 2012, 2010), EMuFest (2013, 2012, 2011, 2010), SICMF (2013), Csound Conference (2013) and Musica Nova (1st prize in 2011, honorary mention in 2013). Currently, he is external faculty professor at Genoa Conservatory of Music.
Ore 16:40 Assemblea AIMI
Ore 17:40 Direttivo AIMI
Ore 20:00 Installazioni
- Roberto Musanti – Festo, Installazione interattiva multimediale
- Roberto Dani – EEG, Installazione performativa
Roberto Musanti, Festo è un’ installazione interattiva audiovisuale che prende vita e forma attraverso l’azione dello spettatore, uno strumento musicale virtuale da suonare intuitivamente con i gesti delle mani attraverso gli oggetti sonori generati al tocco degli angoli verdi superiori.
Roberto Musanti si occupa di arte elettronica dagli anni 80 come studioso ed autore. Autodidatta, diplomato in musica elettronica al conservatorio di Cagliari, dove ha insegnato laboratorio di informatica musicale e multimedia, insegna informatica nella scuola secondaria ed è attualmente docente a contratto di multimedialità al conservatorio di Sassari. Suoi lavori sono stati presentati a ACM SIGCHI Conference – Alghero, “Klingt Gut! Symposyum” – Amburgo, Festival “Zeppelin” – CCCB Barcellona, UVM Confererence Brasilia, “Kontakte”, “Music in touch”, “Polartist” – Cagliari, “Musica Viva” – Lisbona, “Electronicittà” Marsiglia, “NYCEMF” – New York, “Decennale CEMAT”, “Saturazioni”, “EMUFest” – Roma, “File Festival” – San Paolo, “Simultan” – Timisoara, “Video Evening
Roberto Dani, EEG. Sonificazione di un’elettroencefalogramma. 14 algoritmi di sintesi granulare vengono mappati in base alle informazioni rilevate tramite feature extraction di segnali provenienti da un’apparecchio EEG. Gli algoritmi di sintesi sono composti da 14 istanze dello stesso modello di sintesi granulare programmato in SuperCollider. Tutti i parametri (dal micro-livello al macro- livello, inclusi i parametri concernenti la forma del brano) vengono modificati attraverso il mapping delle features estratte. Il mapping viene attuato dal programma SuperCollider tramite lettura dei files di testo in uscita dall’algoritmo della libre- ria Essentia upf. I dati cos`ı raccolti vengono modificati in un’algoritmo Black Box in modo da risultare idonei a con- trollare i vari parametri della sintesi e dell’andamento della performance.
Francesco Roberto Dani was born in Valdagno (Italy) on 07/11/1993. He studied electronics and telecommunications at ITIS “V. E. Marzotto”; after that studied electronic music at Conservatory “C. Pollini”, Padua (Italy). Currently, he’s studying for a master degree in electronic music at Conservatory “C. Pollini”, Padua. As well as pieces for solo electronics, his works include pieces for EEG and Disklavier, being points of interest for his musical aesthetic.
Ore 21:00 Concerto 1
Museo delle cere anatomiche Clemente Susini
Enrico Di Felice, flauto; Simone Floris, clarinetto; Gianpaolo Antongirolami, sassofoni; Giorgio Sanna, violino; Mario Carraro, pianoforte
- Marco Marinoni – Finita è la terra, per pianoforte ed elettronica
- Paolo Pastorino – Dimensione aggiuntiva, acusmatico multicanale
- Roberto Doati – Antidinamica, da 1 a 4 sassofoni e live electronics
- Joao Pedro Oliveira – Et ignis involvens, Audio/Video
- Alessandro Anatrini – Primo toccare II, per flauto e live electronics
- Silvia Lanzalone – eRose, acusmatico multicanale
- Hikari Kiyama – Quartet with electronics per flauto, clarinetto, violino, pianoforte e sampler
Marco Marinoni, Finita è la terra è un piccolo esperimento formale che fa uso di tre oggetti sonori pianistici, varianti di un’unica immagine musicale, che permangono identici a sé stessi, disposti secondo un decorso formale in parte iterativo e in parte microvariato. Tali oggetti interagiscono con materiali fissati su supporto, agglomerazioni derivanti da una loro possibile processazione elettroacustica: un live-electronics ghiacciato o, più che un live-electronics, una sua immagine, catturata e distillata mediante un processo alchemico volto a trasformare ciò che era solo movimento, dispersione, probabilità (le nubi di granulazione generate dai tre eventi sonori) nel suo eidolon, giocando in questo modo con la percezione e la memoria in un continuum fatto di apparizione / sparizione / ricordo / attesa / desiderio.
Marco Marinoni, nasce a Monza nel 1974. Nel 2007 si diploma con il massimo dei voti e la lode in Musica Elettronica con Alvise Vidolin. Nel 2009 consegue il Diploma Accademico Sperimentale di Secondo Livello in Live Electronics e Regia del Suono con 110 e Lode e nel 2013 il Diploma Accademico Sperimentale di Secondo Livello in Composizione con 110 e Lode. Dal 1999 è attivo come compositore in ambito contemporaneo. Prix du Trivium nel 29e Concours International de Musique et d’Art Sonore Electroacoustiques – Bourges 2002. Finalista dell’International Gaudeamus Composition Prize 2002 e 2003. Vincitore della Seconda Call per Opere Elettroacustiche indetta dalla Federazione CEMAT. Primo Premio nel Primo Concorso di Composizione per Iperviolino – Genova 2007. Primo Premio nel VIII Concorso Internazionale di Composizione “Città di Udine”. I suoi brani sono editi da ARSPUBLICA EDIZIONI MUSICALI e da TAUKAY. Nel 2015 esce il suo primo romanzo, “Cauda Draconis” (ed. Nerocromo). È docente di Musica Elettronica presso il Conservatorio “G. Verdi” di Como.
Paolo Pastorino, Dimensione aggiuntiva. A sound object can be considered as an element consisting of an abstract part and a concrete one. One of the two properties can also occur without the other one. Abstract is a quality that is considered outside of reality – this part does not exist but can be produced from the concrete part. On the other hand, concrete means a complete and real representation of the object; this part can be altered giving origin to an abstract part. The investigation of the boundary between these two aspects is the focus of my research.
Paolo Pastorino (1983) is an Italian guitarist, sound designer and composer. Since 2006 he starts to work as sound engineer for some Rock, Industrial and Nu-Metal bands. He studied and graduated in computer music and sound technology at the Conservatory of Sassari. Currently he is specializing in new music technologies at the Conservatory of Cagliari. In his works, he uses electronic instruments and algorithms realized by software, as well as electronically elaborated traditional instruments and other concrete elements who exist in nature. His experience does not only regard traditional and electronic composing, but the implementation of control systems, developed on Max, for live electronics and for assisted composition too.
Roberto Doati, Antidinamica. La composizione ha inizio con l’elaborazione, in tempo reale, della registrazione di un’improvvisazione di Gianpaolo Antongirolami (sax contralto) per la mia opera Il domestico di Edgar. L’analisi spettrale di questa elaborazione definisce la partitura per i sassofoni in ANTIDINAMICA. Il sassofonista può scegliere il metronomo (semiminima da 20 a 120) così come quali e quanti pentagrammi eseguire fra i 6 di ogni pagina. L’interprete al live electronics improvvisa liberamente sui parametri di un ambiente costituito da una convoluzione con impulsi filtrati e inviati a 4 ritardi in parallelo con traspositore nel feedback.
Roberto Doati (Genova, 1953). Svolge gli studi di musica elettronica a Firenze con Albert Mayr e Pietro Grossi e a Venezia, dove si diploma con Alvise Vidolin. Nel 1981 inizia la sua attività di compositore e ricercatore presso il Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova. Ha ricevuto numerose commissioni fra cui quelle de La Biennale di Venezia: L’olio con cui si condiscono le parole (1995) per voce ed elettronica e Un avatar del diavolo (2005) opera di teatro musicale. È stato compositore residente presso diverse istituzioni, fra cui la Fondazione Rockefeller. Insegna Musica Elettronica presso il Conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova.
Joao Pedro Oliveira, Et Ignis Involvens. This piece is inspired on the first vision of the prophet Ezechiel (Ezechiel 1:4): “et vidi et ecce ventus turbinis veniebat ab aquilone et nubes magna et ignis involvens et splendor in circuitu eius et de medio eius quasi species electri id est de medio ignis” “And I looked, and behold, a whirlwind came out of the north, a great cloud, and a fire infolding itself; and a brightness was about it, and out of the midst thereof as the colour of amber, out of the midst of the fire”.
João Pedro Oliveira studied organ performance, composition and architecture in Lisbon. He completed a PhD in Composition at Stony Brook University. His music includes opera, orchestra, 3 string quartets, chamber music, solo instrumental music, electroacoustic music and experimental video. He has received over 50 international prizes for his compositions, including the prestigious Bourges Magisterium Prize and the Giga-Hertz Award. He is Professor at Federal University of Minas Gerais (Brazil) and Aveiro University (Portugal). He published several articles in journals, and has written a book about analysis and 20th century music theory.
Alessandro Anatrini. Primo Toccare II is the second study of the Primo Toccare series. The basic idea is to illuminate some basic aspects concerning the technique of the involved instrument, the flute, in this case. Elementary gestures can lead always to something else. The flutist starts the piece like if he were playing the instrument for the first time, at the begin is very easy but going on he will discover something new, until the things become complicated… The piece is written for a C flute, but it can be played by alto, bass or contrabass flute as well. It could also be played from several flutes at the same time. The electronic is made up of an 8 voices harmonizer that will be set in real time according to the sound produced by the instrument. The harmonization is build upon the overtones of a C6 of the flute, that are are continuosly slightly modified by the outcome of the real time analysis. Amplitude and phase inversion are then applied to the resulting sound in order to achieve a subtle swirling stereo illusion.
Alessandro Anatrini, composer, performer and technologist from Florence. He holds a B.Mus. in historical musicology from University of Bologna and a M.A. in Composition. Currently enrolled in the M.A. programme in multimedia composition at the Hochschule für Musik und Theater Hamburg. He has collaborated with institutions such as Royal Liverpool Philarmonic Orchestra, Klangforum Wien, Ensemble Intercontemporain und FontanaMIX Ensemble. He took part in festival such as ManiFeste – Paris, Tempo Reale Festival – Firenze, Impuls – Graz, Huddersfield Contemporary Music Festival among others. His main interests lie in assisted composition so as in the field of music education developing multimedia tools for pedagogical purposes.
Silvia Lanzalone. La parola eRose è stata coniata per questo brano attraverso la contrazione delle parole inglesi ‘electronic’ e ‘rose’. Le ‘rose erose’ sono i corpi di donna incastonati in una dimensione virtuale e deformata. Le sonorità reali, sottoposte ad estreme elaborazioni digitali e definitivamente trasfigurate, rendono possibile la rappresentazione musicale di intimi malesseri, ‘erosioni dell’eros’, ma anche forse, infine, di reinvenzioni e scoperte. La parola ‘eRose’ è utilizzata in questa composizione non soltanto per i suoi eterogenei significati, ma anche per la struttura del fenomeno esogeno che essa descrive. Il materiale sonoro è infatti, continuamente eroso, corroso, abraso, oppure a volte, al contrario, anche meticolosamente limato, levigato, patinato.
Silvia Lanzalone (Salerno 1970), compositrice e ricercatrice. Diploma di Flauto, Composizione e Musica Elettronica presso i Conservatori di Salerno, L’Aquila e Roma. Dal 1997 collabora con il CRM – Centro Ricerche Musicali di Roma. Dal 2009 è coordinatore del Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali e docente di Composizione Elettroacustica presso il Conservatorio di Salerno. La sua produzione musicale prevede opere con live electronics, strumenti aumentati, installazioni sonore d’arte, opere multimediali e interattive. Ha pubblicato con Ars Publica, Taukay e Suvini Zerboni.
Hikari Kiyama, Quartet with electronics. My new composition is inspired and based on German/Austrian music style (The Ländler) The folk tune quoted in my new composition, I tried to combine Ländler and contemporary music in this occasion, The music relationships woven between these elements act in favour of an integrative attitude: one that is conventional consonant, and more modern action of new, risky propositions. For understanding the my new composition. I would require to read an article about Ländler before a concert. The Ländler is a folk dance in 3 4 time which was popular in Austria, south Germany, German Switzerland, and Slovenia at the end of the 18th century. It is a dance for couples which strongly features hopping and stamping. It was sometimes purely instrumental and sometimes had a vocal part, sometimes featuring yodeling. When dance halls became popular in Europe in the 19th century, the Ländler was made quicker and more elegant, and the men shed the hobnail boots which they wore to dance it. Along with a number of other folk dances from Germany and Bohemia, it is thought to have contributed to the evolution of the waltz. I quote several Ländler hiddenly, and emphasize the extremes of dynamic and phrasing. The piece contains, for the percussion, a combination of monotonic line and melodic line with sudden sharp movements and exaggerate the fine gradations of timbre.
Hikari Kiyama is a Japanese composer. He began his composition studies in 2001 in Tokyo, while pursuing a bachelors degree. He arrived in Belgium in 2009 to continue compositional studies. Here he also became interested in new complexity music (Brian Ferneyhough), DJ Tiesto, Slip Knot and electronic dance music. The collision of influences, while seemingly unlikely, come together with what has often been described as occupying a space between “chaotic”and “order”. The improvisation and the composed music = “chaotic” and “order”. It seems like Antinomy, the mutual incompatibility, real or apparent, of two laws. But Kiyama tried to put them together at the same time. Because he was born in the South West of Japan in Honshu (本州), the largest and most populated island of Japan and was born in a family of fortunetellers and Gurus (spiritual teachers), he believes chaos and order can live together. This was and is his convinction in life as well as in music.
Venerdì 30 settembre
Aula Roberto Coroneo
Ore 09:30 Sessione 3: Analisi di opere musicali
Chair: Andrea Valle
- Fabio De Sanctis De Benedictis – PWGL come strumento per l’analisi musicale assistita: alcuni esempi
- Roberto Dani, Giorgio Klauer, Antonio Rodà, Alvise Vidolin – L’espressività nell’esecuzione automatica di partiture di musica contemporanea: uno studio di caso
- Andrea Valle, Amedeo Casella – IMAGINARY LANDSCAPE No. 4: Study and annotation of the score
- Michelangelo Lupone, Laura Bianchini, Alessio Gabriele, Silvia Lanzalone, Martina De Luca – Struttura, creazione, interazione, evoluzione: la ricerca al CRM per la realizzazione di Forme Immateriali di Michelangelo Lupone
Ore 11:00 Pausa caffè
Ore 11:20 Keynote Speech 2
- Andrew McPherson – Augmenting musical instruments: a player-centered approach
Sessione d’ascolto 3
- Panayotis Kokoras – Mutation for clarinet and electronics (Simone Floris, clarinetto)
Panayiotis Kokoras. Mutation is a sound-based composition for amplified clarinet with a synthetic reed and fixed electronics. In Mutation, I developed a new ultra-thin synthetic reed for clarinet using laser-cut, 3D printing and casting technologies. Furthermore, I developed a number of new sound possibilities and performance techniques using the novice reed. I proposed notational solutions for these techniques and appropriate documentation that explain them. The electronic part bridges the new sounds with soundscape formations and associations. Mutation has been commissioned for the EXPO2015 and the Divertimento Ensemble in Milan/ Italy. Mutation features some of the results of my previous research on new instrumental sound possibilities. It incorporates a variety of composition models, which are based on sound-to-sound structures, on transformation strategies from one sound to another as well as on functional classification sound models.
Panayiotis Kokoras is an internationally award-winning composer and computer music innovator. He is an Associate Professor in composition at the University of North Texas. Kokoras’s sound compositions use timbre as the main element of form. His concept of “holophony” describes his goal that each independent sound (phonos), contributes equally into the synthesis of the total (holos). In both instrumental and electroacoustic writing, his music calls upon a “virtuosity of sound,” emphasizing the precise production of variable sound possibilities and the correct distinction between one timbre and another to convey the musical ideas and structure of the piece. His compositional output is also informed by musical research in Music Information Retrieval compositional strategies, Extended techniques, Tactile sound, Detuned Systems, Robotics, Sound and Consciousness.
Ore 12:40 Poster craze 2
Chair: Michele Del Prete
- Daniele Pozzi – Composing exploration: a multi-agent approach to corpus-based concatenative synthesis
- Andrea Cera, Davide Andrea Mauro, Davide Rocchesso – Sonic in(tro)spection by vocal sketching
- Edoardo Micheloni, Nicolò Pretto, Federico Avanzini, Sergio Canazza, Antonio Rodà – Installazioni interattive per la valorizzazione di strumenti musicali antichi: il flauto di pan del Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte dell’Università degli Studi di Padova
- Riccardo Franceschini, Giovanni Sparano – Dynaudiorouter software open source per il routing audio dinamico in Max
- Sonia Cenceschi, Maria Teresa Treccozzi – BaO: The baby orchestra
- Alba Francesca Battista, Carlos Maximiliano Mollo – A sea of stars for KM3NET: A multimodal virtual reality experience
- Marco Ferrazza – Modello riepilogativo delle principali attività organizzative in una composizione elettroacustica
Ore 13:00 Pausa pranzo
Ore 14:00 Sessione poster
Nella sessione Poster sono esposti tutti i poster e sarà possibile discutere con gli autori.
Ore 15:00 Sessione 4: Supporti informatici per l’analisi etnomusicologica
Chair: Ignazio Macchiarella
- Marco Lutzu – A device for the analysis of music and gesture in launeddas
- Paolo Bravi – The instrumental analysis of the singing voice
- Lorenzo Vanelli – Software di analisi etnomusicologica: modelli di pensiero
Sessione d’ascolto 4
- Roberto Cassano – When the Iron Bird comes to light, acusmatico
Roberto Cassano. When the Iron Bird comes to Light is the first of a trilogy of works aimed to deeply delve into Buddhism and its diffusion through the Western world. Each piece of music depicts a moment in the life of a metaphorical “Iron Bird”, which represents both the Dharma (Buddha’s teachings) and the sound of the traditional Tibetan Singing Bowls. “When the Iron Bird comes to Light” is the first of the three compositions and tells about the birth of the Iron Bird. The structure of the piece reflects the act of giving birth: a slow crescendo which leads to a final climax. The sound texture is mainly made of “pure” synthetic sounds, which stand for the purity of the original Buddhist thought, and a rough electric guitar sound, which represents the intensity of the moment of Enlightenment.
Roberto Cassano is an Italian twenty years old musician and composer. He approached music and composition at an early age and became soon more and more interested in music production and computer music, trying to explore every kind of electronic music, from videogames electronic music, to the electroacoustic and academic one and whatever would fit his artistic needs. He is currently pursuing the BA degree in Electronic Music at the Conservatory of Music “Niccolò Piccinni” (Bari), studying with Professor Francesco Scagliola, had being admitted an year in advance while still finishing his last high school year.
Ore 16:00 Sessione 5: Musicologia e conservazione
Chair: Simone Spagnol
- Alessandro Russo, Valentina Burini, Sergio Canazza, Antonio Rodà – Verso una metodologia condivisa per la conservazione attiva di documenti sonori: il caso dell’archivio storico del Teatro Regio di Parma
- Valentina Burini, Federico Altieri, Sergio Canazza – Rilevamenti sperimentali per la conservazione attiva dei documenti sonori su nastro magnetico: Individuazione delle curve di equalizzazione
- Michele Del Prete – La riduzione dello spazio. Di una gerarchia hegeliana nei primi scritti di Stockhausen
Ore 17:20 Riunione CoME
Ore 20:00 Installazioni
- Roberto Musanti – Festo, Installazione interattiva multimediale
- Roberto Dani – EEG, Installazione performativa
Ore 21:00 Concerto 2
Museo delle cere anatomiche Clemente Susini
Gianpaolo Antongirolami, sassofoni; Mario Carraro, pianoforte
- Kosmas Giannoutakis – Contraction point per pianoforte e live electronics
- Antonio D’Amato – Körper, acusmatico
- Alfredo Ardia / Sandro L’Abbate – Studio 1, Audio/Video
- Riccardo Dapelo – Adaptive_study#02, Symbolic structures per sassofono e live electronics
- Dante Tanzi – Double miroir, acusmatico multicanale
- Demian Rudel Rey – Cenizas del tiempo, Audio/Video
- Giulio Colangelo – Organismo aperto N° 2 per sassofono e live electronics
Kosmas Giannoutakis. Contraction point is a meta-composition for a musical instrument, performer, performance space and feedback delay network system. 12 circularly positioned loudspeakers play back variable transposed delay lines of the input signal, creating complex sonic textures. The performer by walkthroughs tries to locate the loudspeaker with the highest transposition, playing a corresponding note on his/her instrument. The system tracks the note, evaluates a game score according to a success factor and contracts the transposition range of the delay lines accordingly, making the game more difficult for the subsequent rounds. In the final round the system contracts the delay time window, making the achieved game score perceivable as timbre.
Kosmas Giannoutakis creates dynamic sound artworks by interconnecting human agents, sound bodies, acoustic sites and audiovisual computer systems through the medium of sound. Using feedback mechanisms in order to create complexity and to control non-linearity, he is researching the catalysis and communication of emergent sound phenomena. Kosmas’s work have been presented in various festivals and workshops, such as inSonic2015 and next_generation in ZKM Karlsruhe, Junge SIGNALE in Graz, Soundislands Festival in Singapore and Toronto International Electroacoustic Symposium 2016. The Institute of Electronic Music and Acoustics – IEM of the University of Music and Performing Arts Graz, is the inspiring environment for his interdisciplinary art experiments.
Antonio D’Amato. Körper é un brano acusmatico interamente basato sull’elaborazione di una sequenza di impulsi acustici prodotti durante un esame diagnostico di imaging a risonanza magnetica. L’idea estetica sottesa alla composizione si riferisce alla tematica attuale e controversa nota come “censura e controllo globale”. Fino a che punto dovrebbe spingersi il controllo sugli individui, al fine di garantire il benessere e la sicurezza globale? Il controllo non è solo coercitivo, ma assume i connotati piacevoli e sottili di un insieme di informazioni personalizzato che viene direttamente immesso nei flussi comunicativi abitualmente adoperati degli individui. Se oggi telecamere video e sensori sorvegliano costantemente i movimenti degli individui nelle città e nelle grandi aziende, possiamo ipotizzare che un giorno anche le cellule dei nostri corpi verranno esaminate e scandagliate alla ricerca di informazioni da raccogliere, conservare ed elaborare?
Antonio D’Amato, He graduated at conservatory in Piano, Harpsichord, Music for multimedia, Music Pedagogy and Electronic music. He also studied composition for eight years, bassoon for three years, baroque organ and audio engineering. In 2010 he was Ondes Martenot student in Strasbourg and Paris, and later Sonology student at ESMUC in Barcelona. Some of his instrumental works are published by Forton Music, U.K. His first electronic composition was selected for a performance during the ICMC 2012 Conference. In summer 2015 he was trainee at ExperimentalStudio des SWR in Freiburg, and in 2016 at ZKM in Karlsruhe. His works have been performed in Australia, Austria, Belgium, Brazil, Canada, Germany, Greece, Italy, Mexico, Slovenia, Sweden, Taiwan and USA.
Alfredo Ardia e Sandro L’Abbate, Studio N.1. A disoriented individual interacts with a virtual space. The body becomes an instrument, therefore able to respond to stimuli according to a specific sound logic. As any computer program, it is a system where the defects, bugs, disruptions and any kind of interferences, lead to a fragmented pace of the narrative itself. This work was born with the intention of creating a connection between what we see and what we hear, it’s a study about connections and interactions of these processes. The simple sound material, sine waves and glitches, presents complex internal movements based on beats phenomenon linked to the dynamics of the video.
Alfredo Ardia, class 1989, he studied Electronic Music at LEMS – SPACE (Pesaro, Italy) and Music Technology at CMT (Helsinki, Finland), he is currently studying a Master degree at Bauhaus-University of Weimar (Germany). He is interested in sound, its perception and how it relates with other media, exploring sound phenomena of elemetary sound entities and its behaviors. He is inspired by the beauty of physics.
Sandro L’Abbate, class 1988. Graduated in photography at Fine Arts Academy in Italy. He is interested in audiovisual production, using interactive and electronics systems to observe physical phenomena. He is currently facing the sea.
Riccardo Dapelo, Adaptive_Study#02 – Symbolic Structures. Si tratta del secondo di una serie di studi sul concetto di opera “adattiva” per strumento e live electronics. In questo studio si affronta la manipolazione di strutture simboliche (frammenti di partitura trascritti dall’input del sax) alle quali applicare trasformazioni adattive. All’esecutore viene affidata la prima affermazione, la radiazione iniziale, a cui il sistema risponde.
Riccardo Dapelo ha studiato con G. Manzoni e A. Vidolin. Eseguito in Italia ed all’estero, ha pubblicato articoli sull’analisi della voce, sulla spazializzazione, sulla filosofia dell’arte. Ha collaborato con diversi scultori (tra cui P. Sciola, C. Mo, R. Muroni) in installazioni e opere interattive. Progetta e realizza installazioni sonore in spazi museali ed espositivi. Nel 2015 ha fondato ALA (www.alarkestra.com), un gruppo misto vocale ed elettronico. I suoi lavori sono editi da ArsPublica. Insegna Composizione al Conservatorio di Piacenza.
Dante Tanzi. Double Miroir si basa su una opposizione timbrica e dinamica. L’opposizione timbrica è stata realizzata grazie all’utilizzo di strumenti diversi, che si basano su algoritmi fm, profili melodici, sintesi additiva, granulare e sottrattiva. L’opposizione dinamica si basa su un ripetuto contrasto tra fff e ppp. Nella prime due sezioni (A e B) le opposizioni timbriche e dinamiche vengono espresse attraverso gestures (fff) che espongono materiali sonori realizzati con suoni in sintesi fm, con ribattuti e con glissandi discendenti, e attraverso fasce (ppp) realizzate mediante sintesi fm e additiva. Nella seconda metà (C e D) ha luogo un processo di semplificazione, caratterizzato in C da una accumulazione di eventi ciclici, fasce che vengono gradualmente sovrapposte e mostrano un certo grado di stabilità. Alcuni crescendi (sintesi additiva) connotano la seconda parte. In D, il generale affievolimento è accompagnato da un rintocco ripetuto in un quasi completo silenzio. La coda porta verso un graduale sfz con ribattuti, glissandi e cluster in sintesi additiva.
Dante Tanzi si è diplomato in Musica Elettronica al conservatorio G. Verdi di Como. Sue composizioni sono state eseguite in Italia (Musica Nel Nostro Tempo) in Svizzera (Euromicro, Computer Music Concert), in Canada (EuCue Series), nel Regno Unito (ICMC), in Spagna (Flix), in Irlanda (Sonorities), in Francia (Festival Licences, Festival Futura, SIME) e negli Stati Uniti (NICEMF). Dal 2012 prende parte alle stagioni di ‘San Fedele Musica’ e ai concerti con l’acusmonium mobile AUDIOR. Nel 2011 e nel 2014 ha curato il programma di musica acusmatica per il ‘Festival 5 Giornate’ di Milano. Ha pubblicato su Leonardo Music Journal, Leonardo, Organised Sound, Crossings e Contemporary Music Review.
Demian Rudel Rey. Cenizas del Tiempo (2015) was inspired by the idea that time ceases his ashes in our lives, gradually our being is consumed and the same thing happens with the materials and the sound objects. Also, expresses the experience of time in a city where everything occurs very quickly In the work referential sounds of urban environments are perceived: one of them is the bandoneon (subtly and not so recognizable), representing the city of Buenos Aires; moreover, samples from different ashtrays developed as more abstract sounds through processes.
Demian Rudel Rey (Argentina, 1987). Composer and guitarist. He completed his Degree in Composition in Argentina. He is studying a Specialization degree in Argentina (2016). He was awarded in TRINAC 2012, TRIME 2012, BIENAL Bahía Blanca 2013, SADAIC 2013, TRINAC 2015, Fundación Destellos 2015, FAUNA 2015, IndieFEST Film Awards 2016, Konex Mozart Composition Competition 2016, among others. He was selected in festivals of Mexico, Italy, USA, Spain, Argentina, England, France, Chile, among others. He has participated as Live Sampling Player in “Les Chants de l’Amour” by Grisey in Usina del Arte (2013) and in “Das Mädchenmit den Schwefelhölzern” by Lachenmann in Teatro Colón (2014). He works as one of the coordinators of the Bahía[in]sonora Festival.
Giulio Colangelo, Organismo aperto N° 2. A capillary complex that evolves autonomously up to devouring the sourrounding space. Will of an apparatus “in embryo” that solve et coagula. Decomposing into energy which forces the recomposition, It is an “open organism” that can not be contained by any membrane and furcefully branches out in different states and shapes, trying to wrap the whole.
Giulio Colangelo obtained a MA degree cum laude in “Electronic Music Composition” at the Conservatory of Frosinone (Italy) under the supervision of the composer Alessandro Cipriani. His artistic research uses parallel languages in order to create complex perceptive experiences. It is focused on instrumental experimentation and electroacoustic/acousmatic compositions, on electronic performances and sound installations, in the domain of the intermedia development. His works have been performed and awarded in several international contests and he has recently worked at the “ZKM” on his sonic projects and exposed in the great exhibition “SoundArt” by P.Weibel. His music has been presented in the acclaimed “ICMC” (2012-13-14) and broadcasted on Radio France. He was recently nominated for the international Gaudeamus Music Award 2016 (the Netherlands). He’s artistic director of MA/IN – MAtera INtermedia festival.
Sabato 1 ottobre
Aula Roberto Coroneo
Ore 09:30 Sessione 6: Ascolto e multimodalità
Chair: Fabio Morreale
- Simone Spagnol, Silvio Galesso, Federico Avanzini – Stima di feature spettrali di HRTF mediante modelli antropometrici non lineari per la resa di audio 3D
- Federico Altieri, Marcella Mandanici, Sergio Canazza, Antonio Rodà, Emanuele Menegatti, Matteo Munaro, Good or Bad? Potenziare l’ascolto attivo mediante spazi sonori interattivi
- Michele Geronazzo, Jacopo Fantin, Giacomo Sorato, Guido Baldovino, Federico Avanzini – Selfie acustiche con il progetto Selfear: Un’applicazione mobile per l’acquisizione di pinna,related transfer function
- Federico Fontana, Federico Avanzini, Hanna Järveläinen, Stefano Papetti, Giorgio Klauer, Lorenzo Malavolta – Un prototipo di pianoforte digitale con feedback vibrotattile
Ore 11:00 Pausa caffè
Ore 11:20 Keynote Speech 3
- Giovanni De Poli – Electroacoustic music and multimedia installations: from creation to preservation
Ore 12:00 Sessione d’ascolto 5
- Matteo Polato – Et vous, que cherchez,vous?, acusmatico
Matteo Polato, Et vous, que cherchez-vous?. Drawing inspiration from the unfinished masterpiece “Mount Analogue”, by René Daumal, the piece is a sonic quest on a visual map obtained by analysing the sound features of several sound samples splitted into tiny grains and plotting each grain graphically. Treating the resulting 2-dimensional image as a map, the composition process was then carried out visually, trying to find different geographical features, regions, zones of sound and possible paths to reach them. These paths were then used as controls to recompose the grains into higher-level sound events, through interactive sketches in Processing and sound synthesis in Supercollider. The interesting aspect that emerged during the composition is that the wide variety of possibilities provided by a visual observation of the map, with all the different geographic features that can be invented and the routes to reach them, generated sometimes unexpected and weird sonic results that would hardly be born if the process was based solely on listening.
Matteo Polato was born in Padova (Italy) in 1988. He graduated in 2011 in Science of Communication at the University of Padova and he is currently studying electronic music at the master program of the Padova Conservatory “C. Pollini”. He studied with teachers such as Nicola Bernardini, Alvise Vidolin, Giorgio Klauer, Andrea Vigani, and has participated in numerous workshops and masterclasses with composers such as Franck Bedrossian, Curtis Roads, Trevor Wishart, Carmine Cella, Francesco Filidei and others. He composed various pieces of acousmatic music and music with performers and live electronics and he is currently interested in the possibilities to convey narrative and dramaturgical contents through sound and multimedia performance. He performed at various concerts and festivals (for example, Storung festival in Barcelona) and released a number of CDs with various labels from Italy and abroad (A silent place record, Boring Machines, Rocket Recordings, Crucial Blast). In june the 18th, 2016, he performed at a concert by Nicolas Collins during the Centro d’Arte festival in Padova.
Ore 12:40 Chiusura lavori e premio Aldo Piccialli
Ore 13:00 Pausa pranzo
Ore 14:00 Sessione poster
Ore 20:00 Installazioni
- Roberto Musanti – Festo, Installazione interattiva multimediale
- Roberto Dani – EEG, Installazione performativa
Ore 21:00 Concerto 3
Museo delle cere anatomiche Clemente Susini
Enrico Di Felice, flauto; Simone Floris, clarinetto; Gianpaolo Antongirolami, sassofoni; Giorgio Sanna, violino; Mario Carraro, pianoforte
- Marcela Pavia – Risonanze, acusmatico multicanale
- Maria Cristina De Amicis – Physis II per violino e live electronics
- Daniele Pozzi – Breakpoint, acusmatico
- Yuanyuan Kay He – On the pivot of an abandoned carousel per flauto e live electronics
- Sergio Missaglia – Obscure matter, Audio/Video
- John Nichols – Gates, acusmatico multicanale
- Giuseppe Silvi – A. Sax, per sassofono e live electronics
- Filippo Guida – Blank, Audio/Video
- Nicoletta Andreuccetti – Before silence and after, per flauto, clarinetto, pianoforte e live electronics
Marcela Pavia. In “Risonanze” the piece starts with a sound object (water drop) from which come to life resonances (dependant resonances, then independent up to become textures) other objects and an static texture, all of them being a transformation and processed outcomes of the object. They are structured in independent layers which are superimposed using different formal relationships (inclusion, overlapping, juxtaposition and so on) and different velocities of change (parallel time) being thus a temporal and spatial projection of the sound object. The piece was composed for the SaMPL Sound and Music Processing Project (Conservatorio di ”C. Pollini”, Padova) and Wave Field Synthesis Audio System with WFS Collider software.
Marcela Pavia. Master in Composition at the Universidad Nacional of Rosario (Argentina) and Master in Electronic Music (Musica con Nuove Tecnologie) at the Conservatorio “G.Verdi”, Milan. Masterclasses with Franco Donatoni, Accademia Chigiana di Siena, Accademia Internazionale “Goffredo Petrassi” Biella, ecc. Seminars and Masterclasses in Composition with Giorgy Ligeti, Ennio Morricone, Henri Pousseur and Javier Torres Maldonado in Electronic Music. Selected composer for the 2011 IRCAM Workshop at the Biennale of Venice, workshop at the 2014 SaMPL Sound and Music Processing Project (Conservatorio Pollini, Padova) Artist in residence at the Virginia Center for the Creative Arts (USA); artist in residence at Gästeatelier Krone in Aarau. (Culture Section of the Stadt Aarau,Switzerland).
Maria Cristina De Amicis. Physys is a composition all based on granular techniques tested on violin. The performer, through different modalities of bow pressure, is able to change through the time the density and the pitch of the grain. The digital support uses material generated by physical models made on Max for playing techniques simulation on string instruments. The work represents a perspective on the relationship of electroacoustic and digital technology to the mechanics and expressive technology of traditional music instruments.
Maria Cristina De Amicis studied Composition, Electronic Music, Organ and Organ Composition at Conservatorio “A. Casella” in L’Aquila. Her professional activity is focused on the most advanced trends of musical language. She founded, with other musicians and scientific researchers, “Istituto Gramma” where, from 1989, she realizes her artistic and scientific activity. Her works have been performed in remarkable contemporary music events in Italy and abroad (Lyon, Paris, Barcelona, Aveiro, Madrid, Budapest, Athens, Thessaloniki, Berlin, Frankfurt, Vienna) Since 2012 she’s Professor of Electronic Music at Conservatorio “A. Casella” in L’Aquila.
Daniele Pozzi, Breakpoint. Interruzione intenzionale. Smembramento, segmentazione: esitazioni compositive si combinano a procedure concatenative emergenti, sovrapposte e contrapposte in un incessante processo astratto di sgretolamento e riassemblamento che sempre viene interrotto prima di raggiungere il contorno di una costruzione. Singoli atomi sonori appaiono in fuggevoli ed effimeri cumuli musicali, esponendo brevemente la propria struttura e tensione morfologica, tirandosi e spingendosi l’un l’altro in dolorose torsioni plastiche. Storti e piegati vibrano in rigidi mucchi nervosi, incastrati in un gioco di forze che solo li conduce ad accartocciarsi su sé stessi, sgualciti e stropicciati.
Daniele Pozzi (Padova, 1990) ha studiato Musica Elettronica al Conservatorio di Padova con Giorgio Klauer e Andrea Vigani, diplomandosi nel 2015 col massimo dei voti (BA). Frequenta attualmente il Master in Computermusic all’IEM (Graz) sotto la guida di Gerhard Eckel. All’interno della sua personale ricerca artistica sviluppa originali ambienti informatici ed interfacce fisiche destinati alla performance ed alla composizione. Suoi principali interessi nel campo dell’informatica musicale includono temi come l’interazione uomo-macchina, sistemi dinamici, intelligenza artificiale e l’applicazione creativa di tecniche di MIR. Tra i suoi lavori figurano principalmente composizioni acusmatiche o per strumento ed elettronica, installazioni, performance elettroacustiche, alcune delle quali sono state presentate in festival di musica ed arte contemporanea come: Impulse Minute Konzert (Graz 2016), Contrasti2016 (Trento), Soundcraft2015 (Treviso), XX CIM (Roma 2014), di_stanze (Salerno 2014), PulsArt2014 (Vicenza).
Yuanyuan Kay He. On the Pivot of an Abandoned Carousel, for flute and electronics, describes the haunted scene of a carnival that was once a beautiful place full of happiness and joy. Years ago, the calliope, a small simple carnival organ, was a signature of the carnival, representing simple childhood happiness. Here, the flute, which I use to imitate the calliope, becomes increasingly more distorted until it collapses later in the piece. The scene becomes abandoned. The flute and electronics overlap so the audience cannot determine what is real and what is not. This mimics our memories, so as to show the exaggerations and delusions that form in our head. On one hand, the music can recall amazing memories of wonderful experiences. On the other, the music is creepy and haunted. This is the human brain’s ability. Things can be interpreted in a multitude of ways. Experience the mind’s illusionary power.
Yuanyuan (Kay) He began learning piano at age 5. She studied composition with Tang Jianping and Zhang Xiaofu at the Conservatory’s Center for Electroacoustic Music of China. She completed her Master’s degree in composition at the University of Missouri-Kansas City (UMKC).She is currently pursuing her doctoral degree in composition (DMA) at the University of Texas at Austin. Kay has won many composition awards in the U.S. and abroad. Her piece On the Pivot of an Abandoned Carousel has been selected for performance in 2016 ISCM World Music Day.
Sergio Missaglia, Obscure matter. Riesce a immaginare una notte lunga cinque anni? Nessun sogno, nessun risveglio, non toccare niente, non sentire nessun gusto, nessun odore, non vedere né sentire, nessun suono, niente di niente. È come essere morti.
Sergio Missaglia, nasce a Como nel 1993. Dopo aver compiuto studi di batteria e pianoforte, ha frequentato il corso di Musica Elettronica presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Como, dapprima sotto la guida del M. Sylviane Sapir e poi del M. Marinoni con il quale, nel marzo 2016, si diploma con il massimo dei voti con una tesi intitolata “Binari Erranti.Iperfilm: Prospettive di cinema nell’epoca della multi- medialità interattiva”. Suoi lavori sono stati diffusi alla radio ed alla televisione della Svizzera italiana ed in occasione di festival ed eventi internazionali quali “Europa in versi”, Expo 2015 e “La Via Lattea”. Oltre alla pratica compositiva, svolge anche un’attività di esecuzione di brani del repertorio elettroacustico ed acusmatico, sia su sistemi ottofonici presso il Conservatorio di Como sia sull’Acousmonium AUDIOR.
John Nichols. Gates is an eight-channel work of sonic art that was partly inspired by the Pleiades constellation. A musical mapping of an image of the constellation occurs in the middle and at the conclusion of the composition. One can hear this depiction in the “wood block” timbres. This representation of Pleiades relates to a passage from Ignatius Loyola’s autobiography, St. Ignatius’ Own Story as Told to Luiz Gonzalez de Camara (1555). The title refers to the use of noise gates during the creative process. Bending string and brass timbres, time stretched voice, and layers of filtered noise contribute to the drama of this composition. The composer is grateful for the assistance of the many musicians who participated in recording sessions that were utilized in this composition; especially, Tyler J. Beach, for his valuable insights and session performances on the acoustic and electric guitars.
John Nichols. Confronting the immediacy of life, the compositions of John Nichols have been described by listeners as “cosmic,” “seismic,” and “tectonic.” His compositions are internationally recognized with awards such as the Grand Luigi Russolo Prize & 1st Luigi Russolo Prize (2014, France, Spain), First Prize in the 2014 ASCAP/SEAMUS Student Composer Commission Competition (USA), First Prize Absolute in the International Composition Competition “Città di Udine” (2014, Italy), and First Prize in the WOCMAT International Phil Winsor Composers Awards (2013, Taiwan). His compositions are published on Musique & Recherches (Belgium), SEAMUS (USA), Monochrome Vision (Russia), ABLAZE Records (USA/Australia), and Exhibitronic (France) labels. Nichols earned his doctorate at the University of Illinois, Urbana-Champaign, where he won the Fourteenth Annual 21st Century Piano Commission Competition. He currently serves as the Director of the School of Liberal Arts at Northwest Suburban College in the Chicago area.
Giuseppe Silvi, A. Sax, brano composto per Monaco Electroacoustique 2013, Festival di Musica Elettroacustica del Principato di Monaco. Il Brano è omaggio sia al Sassofono che ad Adolphe Sax, suo genio creatore. L’omaggio è scritto in otto pannelli organizzabili in forma aperta dall’esecutore al sax e su cui l’esecutore elettroacustico tesse le sue trame spettrali. La parte elettronica è tridimensionale, riproducibile con qualsiasi sistema d’ascolto.
Giuseppe Silvi [1981] is electroacoustic musician and saxophonist. He studied saxophone with Enzo Filippetti, electronic music with Giorgio Nottoli, Nicola Bernardini and Michelangelo Lupone, electroacoustics with Piero Schiavoni at Conservatorio di Musica S. Cecilia of Rome. His research on sound space and musical dimensions led him to the construction of electroacoustic prototypes and software for music production. He works with the Conservatorio di Musica S. Cecilia of Rome, the Centro Ricerche Musicali of Rome, and University of Rome Tor Vergata. He is member of EMUFeststaff for which is sound director. He is sound engineer specialized in surround recordings for Tactus, Naxos, Brilliant Classic and Sony.
Filippo Guida. Blank è una composizione audio-visiva integrata che affronta il tema del vuoto come punto di partenza della creatività. Il soggetto, dipinto come se fosse una tela bianca, crea attraverso movimenti e tensioni del volto una serie di materiali visivi utilizzati come veri e propri “oggetti sonori” all’interno della composizione. Esiste, inoltre, la possibilità di creare ed elaborare i contenuti visivi in tempo reale. Questa caratteristica permette di presentare l’opera anche come performance audiovisiva, come se fosse l’esecuzione in concerto di una composizione musicale.
Filippo Guida, born in 1990, Como, Italy. Throughout the university years he took part in several festivals of contemporary music and worked as a freelancer with companies operating in the field of media and entertainment, performing tasks mainly related to music production and sound design. His music, art works and publications are focused on finding relations between multimedia materials and musical perception, considering it as a way of interpreting reality.
Nicoletta Andreuccetti, Before silence and after. The piece is written in dialogue with the poetics of Morton Feldman, a homage to the composer for the 90th anniversary of his birth. A continuing dialectic between construction and deconstruction of gesture, between ‘human’ gesture that creates the sound and its progressive deconstruction and ‘naturalization’ managed by live electronics, gradually constructs, at macro-form level, a space of artificial resonance, a long ‘decay’, a ‘departing landscape’, in which the sound, existing beyond the gesture which produces it, becomes pure phenomenon. A ‘plastic’ sound, ‘without attack’, set in a temporality, which abolishes all quantitative dimension, a vox infinita in which time is reset and suspended.
Nicoletta Andreuccetti composes acoustic and electronic contemporary works. After the awards in several international competitions (I prize at the International Electroacoustic Music Competition MusicaNova in Prague, I prize at Dutch Harp Composition Contest Utrecht etc.) her music has been performed in the most significant international festivals: Achantes 2009 (Metz, Paris), ISCM World New Music Days 2011 (Music Biennale Zagreb), International Gaudeamus Music Week 2012, Biennale di Venezia 2012, New Horizons Music Festival (USA 2013), Festival Music and Performing Arts (New York University 2013), Mixtur 2014 (Barcelona), ICMC International Computer Music Conference 2014 (Athens), Bienal de Fin del Mundo 2015 (Chile), Expo 2015 (Milan), Muslab 2015 (Mexico), I Pomeriggi Musicali 2016 (Milan), INTER/actions 2016 Symposium (Bangor), New York City Electroacoustic Music Festival 2016, 12th International Symposium on Computer Music (CMMR) São Paulo, ICMC International Computer Music Conference 2016 (Utrecht).