OTTOBRE

LUNEdì 4 OTTOBRE

Teatro Massimo, sala M2

» h. 21 - Inire „Rhizome”

Ore 21
Inire „Rhizome”
Performance audiovisuale (Polonia) – Nuova produzione NETCETERA Association

Rhizome – is a piece built on voices, field recordings and on electronic generated harmonic structures. Its parts are arranged together in such way to build a non-hierarchical and open to interpretation textures. Each harmonic element has equal rights, in order to ask the question whether we separate the natural from the technological in the hearing process? Postantropological studies tells us that we live in structures of many naturecultures. What does our sense of hearing tell us about this? Whether our auditory perception divides sounds into human and non-human, separating nature from culture?

Inire formato da Krzysztof Pawlik e Małgorzata Dancewicz. Il loro nome è stato preso dalle pratiche di iniziazione sciamaniche e descrive un passaggio rituale ad un’area intermedia indefinita. Il duo musicale INIRE fonde la composizione tradizionale con la riproduzione, l’improvvisazione, la registrazione e il mastering. La loro musica è un’esplorazione sonora situata da qualche parte tra sound art, field recording e riferimenti alla musica contemporanea. I sistemi modulari analogici giocano un ruolo importante nelle composizioni di INIRE: il loro utilizzo enfatizza la linea confusa tra i nuovi e i vecchi media.

Krzysztof Pawlik è un compositore, un videoartista e un creatore di presentazioni multimediali, realizzazioni sceniche audiovisive e programmi radiofonici sperimentali. Crea anche musica teatrale e video utilizzati nelle rappresentazioni. In teatro, ha collaborato con Lech Raczak, Krzysztof Kopka, Jacek Głomb e Paweł Kamza, tra gli altri. Le composizioni soliste e le installazioni di Pawlik sono state presentate nei festival in Polonia e in Europa (ad esempio all’Audio Art Festival di Cracovia, alla WRO Media Art Biennale di Wrocław, al Generative Design Lab di Roma e al Wrocław Industrial Art Festival) e nel quadro di singoli eventi artistici organizzati in Polonia e all’estero.

Małgorzata Dancewicz è una curatrice e ricercatrice di progetti performativi che scrive testi e sceneggiature per spettacoli. Ha studiato canto con con Olga Szwajger. Gli interessi creativi di Dancewicz ruotano attorno ai legami tra la performance art e le nuove tecnologie. Ha presentato i suoi progetti scientifici e scenografici al Festival Industriale di Breslavia, alla conferenza “Gender Music Voice” che si è tenuta al Vinniese Institut für Musikwissenschaft e in molti altri eventi.

» h. 21:30 - Krzysztof Pawlik, „Dimensions”

Ore 21.30
„Dimensions” – performance audiovisuale
Krzysztof Pawlik (Polonia)
The project was implemented as part of the scholarship of the Ministry of Culture, National Heritage and Sports of the Republic of Poland

Dimensions – composition inspired by the idea of the contemporary functions, limitations and possibilities of experimental electronic music, created on analog generators and modular synthesis in relation to field recordings. Its shape refers to the genre of experimental radio broadcasts of Polish Radio Experimental Studio and also to composing as a process that arises without the use of computers to create sound. Project try to ask what are dimensions of sound, when pitch, duration, loudness and other factors are constantly formed and deformed.

Krzysztof Pawlik è un compositore, un videoartista e un creatore di presentazioni multimediali, realizzazioni sceniche audiovisive e programmi radiofonici sperimentali. Crea anche musica teatrale e video utilizzati nelle rappresentazioni. In teatro, ha collaborato con Lech Raczak, Krzysztof Kopka, Jacek Głomb e Paweł Kamza, tra gli altri. Le composizioni soliste e le installazioni di Pawlik sono state presentate nei festival in Polonia e in Europa (ad esempio all’Audio Art Festival di Cracovia, alla WRO Media Art Biennale di Wrocław, al Generative Design Lab di Roma e al Wrocław Industrial Art Festival) e nel quadro di singoli eventi artistici organizzati in Polonia e all’estero.

» h. 22 - VIRAIM, Utopie, tra cinema e paesaggi sonori

Ore 22
VIRAIM
Utopie, tra cinema e paesaggi
Sonorizzazione dal vivo di una versione editata del mediometraggio KONIEC ŚWIATA (The end of the world) di Dorota Kędzierzawska (Polonia 1988)

Il film è girato praticamente tutto nel piccolo appartamento di questa vecchia coppia il cui unico momento di felicità è quando il nipote viene a visitarli o quando osservano un’immagine del loro ormai datato matrimonio. La maggior parte delle volte i due non parlano tra loro, si guardano solo, borbottano una parola qua e là, e si sorridono a vicenda ogni tanto. La donna non esce mai dall’appartamento, vede solo le cose dalla finestra, mentre l’uomo ha degli affari all’esterno: riceve dei soldi che nasconde alla moglie. E le cose iniziano a crollare intorno a loro. Ed è una cosa strana visto che ci aspettiamo che siano i cliché che vediamo nella vita o nei film ma non tra saggi che dovrebbero sostenersi, innamorarsi l’uno dell’altra, comunicare. Le loro vite e questo matrimonio possono essere salvati? Dietro questa storia apparentemente innocente, di perdita d’amore e di silenzi, la regista sottende ad un parallelo legato al soffocante regime comunista polacco con l’uomo che rappresenta tale sistema (ingannevole, corrotto ed egoista) e la moglie che rappresenta il lato tranquillo, pacifico che avrebbe dovuto semplicemente abituarsi a questo nuovo regime. Essa ride ogni volta che il marito commette qualche atto che esula il suo sesso; e queste due forze opposte vivono sotto lo stesso tetto, sulla stessa nazione dove tutti cercano di proiettare un’immagine di successo. Sopravviveranno mai? Il film suggerisce come sarebbe possibile. Ed una speranza esiste sempre quando si è sinceri. A parte questo, “Koniec Swiata” rappresenta il cinema nella sua forma più creativa con una fotografia assolutamente geniale, un film che non diventa mai noioso nonostante la mancanza di dialoghi e la sua intima fotografia in bianco e nero. La coppia è interpretata in modo sorprendente da due attori ottantenni tutti e due nella loro prima ed unica prova attoriale.

Viraim è un progetto a/v nato dall’incontro tra i musicisti TVS (Teresa Virginia Salis) e Svart1 (Raimondo Gaviano). La musica di Viraim è caratterizzata da bassi profondi, ritmi ossessivi, melodie decadenti, che si fondono creando cupe suggestioni visive.
https://viraim.bandcamp.com/

MARTEdì 5 OTTOBRE

Teatro Massimo, sala M2

» h. 21 - Hybrid Ensemble

Ore 21
Hybrid Ensemble (Italia)
Enrico Di Felice (flauto e flauto in sol), Raffaele Bertolini (clarinetto e clarinetto basso), Fabrizio Casti e Roberto Zanata (elettronica)

Andrea Talmelli, Parapapà (2020), per flauto e clarinetto
Franco Donatoni, Luci (1995), per flauto in sol solo
Gianfranco Messina, Sound of voices and winds (2021), per clarinetto solo (prima esecuzione assoluta)
Gianluca Podio, Fly (2020), per flauto in sol e clarinetto basso
Andrea Nicoli, Landscape on the Öresund bridge (2020), flauto in sol, clarinetto basso ed elettronica
Fabrizio Casti, Des Espaces Autres (2020), per flauto, clarinetto ed elettronica
Mauro Porro, Lockdown (2020), per flauto, clarinetto ed elettronica

Hybrid Ensemble è un ensemble dedicato alla creazione e all’esecuzione di performance multimediali che uniscono la musica strumentale e quella elettronica, con interazioni video. Si tratta di un gruppo che lavora e collabora con artisti nazionali e internazionali, aperto a nuove sperimentazioni.

“Hybrid Ensemble” è un ensemble dedicato alla creazione e all’esecuzione di performance multimediali che uniscono la musica strumentale e quella elettronica, con interazioni video. Si tratta di un gruppo che lavora e collabora con artisti nazionali e internazionali, aperto a nuove sperimentazioni. HYBRID ENSEMBLE composto da Enrico Di Felice flauto e flauto in sol, Raffaele Bertolini clarinetto e clarinetto basso, Fabrizio Casti e Roberto Zanata elettronica.

Enrico di Felice
Diplomato in flauto con i maestri Mario Ancillotti e Stephen Preston. Vincitore di diversi concorsi nazionali e internazionali. Ha suonato da solista nelle più prestigiose sale concertistiche europee. Ha inciso per Stradivarius, Inviolata Recordings ed EMA Vinci e il suo CD con i concerti per flauto di Pergolesi e Leo ha ottenuto il massimo riconoscimento della prestigiosa rivista discografica francese Diapason. Nel 2014 ha pubblicato per Stradivarius un CD con le opere per flauto e pianoforte di Astor Piazzolla ottenendo le Cinque Stelle delle prestigiose riviste Amadeus, Musica e Classico Voice.

Raffaele Bertolini
Ha conseguito il Diploma Accademico di Laurea di II livello in Clarinetto presso il concervatorio G. Verdi di Milano ed un master di primo livello in clarinetto basso tenuto da M. S. Cardo. Ha tenuto numerosi concerti in diverse formazioni cameristiche in Europa, America e Asia. Ha ottenuto master class in Brasile, Turchia, Thailandia, Uruguay, Messico e Kazakistan. Ha registrato numerosi cd anche con l’Orchestra “I Pomeriggi Musicali”, Ha insegnato presso il conservatorio di Bari, attualmente insegna presso il Liceo Musicale “Tenca” di Milano.

Fabrizio Casti
Ha studiato Composizione e Musica elettronica con il compositore Franco Oppo ed è docente presso il Conservatorio Statale di Musica di Cagliari dove insegna Elementi di Composizione e analisi musicale nel Corso di Didattica della Musica, Analisi delle forme compositive nel Corso di Musica Elettronica. La sua estetica essenziale deriva dalla composizione strumentale, ma compone anche per strumenti e live electronics, opera nell’ambito dell’installazione d’arte, del multimedia, delle arti visive e dell’improvvisazione elettroacustica.  Come compositore Ha partecipato, con commissioni, inviti e performance, a Festivals e Rassegne nazionali e internazionali.  È direttore artistico dell’Associazione Spaziomusica. 

Roberto Zanata
Laureato in filosofia e in Composizione e Musica Elettronica. È compositore e studioso di musica elettronica. Ha realizzato in Italia e all’estero composizioni per musica da camera, allestimenti teatrali, computer music, arte elettronica, acusmatica e opere multimediali. Dal 2002 è membro della Società Italiana d’Estetica. Le sue opere sono state eseguite nei più importanti festival internazionali di musica contemporanea di tutto il mondo e premiate in Francia, Germania, Messico e Polonia. Dal 2010 collabora con l’Associazione Spaziomusica per la quale si occupa dell’organizzazione generale del Festival annuale. Ha insegnato presso i conservatori di Ferrara, Bolzano, Foggia e attualmente Insegna elettroacustica presso Il Conservatorio di Musica di Cesena.

» h. 22 - Ensemble Scisma

Ore 22
Ensemble Scisma (Italia)

Gaia Aloisi, voce
Giulia Lallai, Manuela Loddo, Pietro Nonnis, flauto;
Alessia Dessì, Paola Lilliu, clarinetto;
Davide Collu, Cinzia Curridori, percussioni;
Anna Maria Fiore, Camilla Marrocu, Maria Clarissa Melis, violino;
Omar Leone, violoncello;
Melania Bertolo1, Francesco Ghiglieri2, pianoforte
Marco Caredda, direttore

Morton Feldman, Durations 1 per flauto, violino, violoncello e pianoforte1
Loddo Manuela, flauto; Maria Clarissa Melis, violino; Omar Leone, violoncello; Melania Bertolo, pianoforte
Gaia Aloisi, à parte de quem sou per pianoforte2 e percussioni
Davide Collu, percussioni; Francesco Ghiglieri, pianoforte
Giacomo Manzoni, Frase, per clarinetto e pianoforte1
Alessia Dessì, clarinetto; Melania Bertolo, pianoforte
Domenico Lavena, Quartetto con piano n.1 Notre Dame des couleurs, per flauto, violino, violoncello e pianoforte1
Giulia Lallai, flauto; Anna Maria Fiore, violino; Omar Leone, violoncello; Melania Bertolo, pianoforte
Henry Cowell, Set of Five I, I,I, per violino, percussioni e pianoforte2
Anna Maria Fiore, violino; Cinzia Curridori, percussioni; Francesco Ghiglieri, pianoforte
Luciano Berio, O King, per voce, flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte2
Gaia Aloisi, voce; Pietro Nonnis, flauto; Paola Lilliu, clarinetto; Camilla Marrocu, violino; Omar Leone, violoncello; Francesco Ghiglieri, pianoforte; Marco Caredda, direttore

L’Ensemble Scisma nasce nel 2016 in seno al laboratorio multidisciplinare del Conservatorio di Musica di Cagliari, dedicandosi all’elaborazione e all’esecuzione di nuovi brani delle classi di Composizione oltre che allo studio di importanti partiture del Novecento storico e contemporanee. L’Ensemble ha come obiettivo quello di approfondire lo studio delle prassi esecutive e le tecniche del Novecento. Scisma è curato nelle parti esecutiva e compositiva da Riccardo Leone, Enrico Di Felice e Christian Cassinelli. Dalla sua nascita ad oggi, l’Ensemble Scisma ha avuto l’opportunità di esibirsi durante importanti eventi musicali isolani – Festival Inaudita 2016 e New Made Week 2017 – e oltremare, al Rencontres Musicales de Méditerranée, tenutosi in Corsica nel Novembre 2016. Da segnalare inoltre la partecipazione al Festival “Inaudita”, organizzato dall’Ensemble Spaziomusica, una masterclass e concerto monografico con il compositore Claudio Ambrosini e la partecipazione al Festival 5 Giornate di Milano.

Conservatorio G.P. da Palestrina, Cagliari – Progetto didattico 2021 per la diffusione della Musica contemporanea.
A cura di C. Cassinelli, R. Leone e E. Di Felice.

MERCOLEdì 6 OTTOBRE

Teatro Massimo, sala M2

» h. 21 - Giuseppe Greco, pianoforte

Ore 21
Giuseppe Greco (Italia), pianoforte

Sandro Mungianu, La plurima ombra del senso*, per pianoforte ed elettronica
Claudia Mura, Emerge tu recuerdo de la noche en que estoy..*, per pianoforte ed elettronica
Nicola Monopoli, Al calar della notte*, per pianoforte ed elettronica
Luisa Valeria Carpignano, Pelle Denti Capelli*, per pianoforte ed elettronica
(Francesco Pellegrino, live electronics)

Sandro Mungianu, “La plurima ombra del senso” Un profondo respiro di riflessione che fa affondare il pianoforte in uno spazio sonoro dilatato. Il suono acustico dello strumento evolve nel timbro e nel tempo grazie all’interazione delle corde con oggetti fisici e con elaborazioni elettroniche. Il gesto esecutivo del musicista diventa parte integrante della performance e consente, attraverso vari sensori, di trasformare il pianoforte in un iperstrumento. 

Claudi Mura, “Emerge tu recuerdo de la noche en que estoy”
El rìo anuda al mar su lamento obstinado.
[…]
Todo te lo tragaste, como la lejanìa.
Como el mar, como el tiempo. Todo en ti fue naufragio!
(Pablo Neruda, La canciòn desesperada)

Nicola Monopoli,“Al calar della notte” è una composizione per pianoforte edelettronica che consiste di due pezzi: Brandelli di carillon e Più di cento nuvole. In Brandelli di carillon, dedicato al pianista italiano Gabriel Giannotti, si odono, dalla porta socchiusa di una stanza, suoni provenienti da una scatola musicale fatta apezzi, ridotta per l’appunto “in brandelli”. In Più di cento nuvole, dedicato alla pianista canadese Lillian Liu, si scorge, da una finestra che lascia passare solo qualche filo di luce, un cielo che all’annottare si riempie di nuvole.

Luisa Valeria Carpignano,“Pelle denti capelli” È più facile dire quello che non è che quello che è. Però molte volte mi sembra abbia denti, mi afferra, mi storce, mi trascina, mi dilania e sembra lo faccia per gioco, sbrana allegramente e allora lo fa con una ragione o un significato opposto e indifferente a quello che sento. A volte è pelle e non so se è la mia o la sua, soprattutto non so se la sensazione derivi dalla stessa superficie, se sia l’origine e provochi correlazioni termiche nella stanza che abita; o se lapelle sia solo un mero strumento che risuona di un ambiente più vasto e agitato. A volte succede una superstizione e gli crescono dei capelli. Sono uniti arbitrariamente in una ciocca, elastici, sparsi con casualità gentile sulle ferite.

Giuseppe Greco
Nato a Palagianello (Taranto) nel 1990, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di 10 anni. Nel 2005, a soli 15 anni, si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore sotto la guida del M° Vincenzo De Filpo. Si è perfezionato con il M° Sergio Perticaroli all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma diplomandosi a soli 19 anni con il massimo dei voti e la lode. Ha frequentato i corsi di musica da camera all’Accademia Nazionale Santa Cecilia di Roma perfezionandosi con il M° Rocco Filippini e il M° Carlo Fabiano sotto la cui guida ha conseguito il diploma con il massimo dei voti. Tra i numerosi premi vinti si ricordano: il premio Valter Cococcia 7° edizione per essere risultato il più giovane diplomato d’ Italia con il massimo dei voti dell’anno 2005, esibendosi in un pubblico concerto a Roma, la X° Rassegna Musicale dei Migliori diplomati d’Italia svoltasi a Castrocaro Terme con diritto all’incisione del cd ufficiale della manifestazione, distribuito dalla rivista “Suonare News”, il 4° premio al prestigioso concorso pianistico “Premio Venezia” 2006 esibendosi nel Gran Teatro La Fenice. Si è esibito come solista e con orchestre in diverse città italiane ed europee: ad Ischia per la “Fondazione Wolton”, nella “Sala Gervasio” di Matera, per gli “amici della musica” di Pantelleria, per il “Tuscia Operafestival” di Viterbo, al “Teatro Paisiello” di Lecce, al “Tatà” di Taranto, al “Teatro Shalom” di Empoli, al “Politecnico” di Bari, al “Lingotto” di Torino, al “Parco della Musica” di Roma, al “Theatre des Varietes” di Montecarlo, all’ “Auditorium San Micheletto” di Lucca, all’ “Auditorium delle Clarisse” di Rapallo, all’ “Almo Collegio Borromeo” di Pavia, alla “Sala dei Giganti” di Padova, all’ “Auditorium Stillo” di Crotone e al “Museo di Indipendenza” di Varsavia. Ha suonato inoltre per la KIKAU Turismo e Cultura di Massafra. E’ il vincitore assoluto del 47° Concorso Pianistico Internazionale “Arcangelo Speranza” di Taranto. Nell’ Ottobre 2010 ha partecipato alle fasi finali del concorso “Chopin” di Varsavia. Nel Novembre 2010 gli è stata consegnata la medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel Marzo 2011 ha vinto la borsa di studio Yamaha offerta dalla “Yamaha Music Foundation of Europe” come migliore pianista italiano. E’ stato uno dei 30 finalisti del prestigioso “International Van Cliburn Competition”, competizione mondiale a cadenza quadriennale che si è tenuta nei mesi di maggio e giugno 2013 a Forth Worth (Texas); è stato ammesso alle fasi finali del 59° Concorso Pianistico Internazionale “F.Busoni” di Bolzano 2013. E’ stato inoltre unico semifinalista italiano all’ “International San Marino Piano Competition 2014”. All’attività di solista affianca quella cameristica in diverse formazioni come quella in duo col celebre pianista Bruno Canino e quella col soprano Maria Laura Iacobellis. Attualmente è docente di Pianoforte principale presso il Conservatorio “E. R. Duni” di Matera.

Sandro Mungianu
Il suo percorso artistico si svolge nell’ambito della musica contemporanea e dell’arte multimediale. Ha studiato pianoforte, clarinetto e sassofono, ha conseguito i diplomi in Musica elettronica a Cagliari e in Composizione a Lugano. La sua musica è stata eseguita in numerosi contesti internazionali tra cui Unique Forms Of Continuity in Space, in Australia, la Biennale di Venezia e il Prix Ars Electronica. Attualmente insegna Elettroacustica al Conservatorio statale di Perugia e collabora alla realizzazione di manifestazioni culturali e installazioni d’arte.

Claudia Mura
Nata a Cagliari, studia al Conservatorio di Musica di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina” dal 2013 fino al 2020, anno in cui consegue il Diploma accademico di I livello in Composizione. Attualmente frequenta il corso accademico di II livello di Composizione presso il Conservatorio di Milano “Giuseppe Verdi”. Ha partecipato a concerti e iniziative promosse dalla scuola, dal New Made Ensemble e da associazioni sarde quali Spaziomusica, Tra Parola e Musica – Casa di Suoni e Racconti e l’Ente Concerti “Alba Pani Passino”.

Nicola Monopoli
Nato nel 1991 a Barletta. Ha conseguito il Diploma Accademico di I livello in Musica e Nuove Tecnologie col massimo dei voti, lode e menzione speciale, il Diploma Accademico di II livello in Musica Elettronica con il massimo dei voti e lode e il Diploma Ordinamentale di Composizione col massimo dei voti presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. È stato il primo compositore in assoluto a conseguire l’Artist Diploma in Composition presso il Royal College of Music di Londra supportato dal Clifton Parker Award e da una borsa di studio dell’associazione Giovani Artisti Italiani, Progetto DE.MO/Movin’up (partner del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali). Le sue composizioni sono state eseguite in Italia, Francia, Germania, Australia, Inghilterra, Irlanda, Norvegia, Grecia, Russia, Stati Uniti, Spagna, Olanda, Canada, Cina, Taiwan, Corea del Sud, Giappone, Cipro, Messico e Brasile. Ha partecipato a festival di rilevanza internazionale come International Computer Music Conference, De Montfort University SSSP, Seoul International Computer Music Festival, New York City Electroacoustic Music Festival, Amiata Piano Festival, Stanford University Linux Audio Conference, Asian Composer League Conference and Festival, File Festival, Hannover Hochschule C-Sound Conference, Emufest e tanti altri. Attualmente insegna Composizione Musicale Elettroacustica presso il Conservatorio di Potenza.

Luisa Valeria Carpignano
Si è laureata in pianoforte col massimo dei voti al Conservatorio di Firenze con G. Prestia e poi presso il conservatorio di Udine con A. Taverna, con una tesi su Messiaen e la mimesi nelle tecniche compositive. Si è specializzata con M. G. Bellocchio e con i membri dell’Ensemble Recherche. Per la composizione ha partecipato a masterclass con S. Gervasoni, M. Lanza, F. Filidei, S. Movio, ensemble MDI, e attualmente studia presso il conservatorio di Udine. Come compositrice è stata eseguita in diversi festival e ha ricevuto diverse commissioni, come London Ear Festival 2013 e commissione FLAMEnsemble 2014 con supporto dalla Ernst Von Siemens Foundation, e la sua musica è stata trasmessa dalla BBC Radio 3. Le sue composizioni hanno ricevuto prime esecuzioni da Ju-Ping Song, Gregorio Nardi, Luciano Tristaino, Valentina Danelon, Francesco Dillon, ensemble FLAME ed ensemble MDI, presso Weimar (Mon ami Weimar – Via nova), Londra (The Warehouse, The Cello factory), Teatro Verdi di Pordenone, Teatro Palamostre e Teatro San Giorgio di Udine, Museo del Bargello di Firenze. Come pianista e camerista, si è esibita in Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Nord America, presso istituzioni come l’Istituto Italiano di Cultura di Londra e la Columbia University di New York (Barnard International Artists Series, 2015). Ha inciso nel 2021 con l’arpista Emanuela Battigelli per l’etichetta Artesuono. É stata selezionata nel doppio ruolo di concertista e compositrice in diversi progetti culturali internazionali (Movin’up – GAI; New York University – Firenze, ecc.), e residenze d’arte (Border Collie Art Residency Program 2019 – Enouno 2020, Dialoghi / Villa Manin 2020-21, Prospettive Sonore – Siae Per chi crea 2021, ecc.), avvicinandosi in particolare alla pratica del field-recording. La sua pratica artistica si nutre del confronto con altre discipline, in particolare dell’interesse per la ricerca filosofica e di un dialogo serrato con la scrittura letteraria.

Francesco Pellegrino è musicista elettroacustico, compositore e artista multimediale. La materia del suono è il fulcro del suo lavoro: ricercato attraverso la complessità delle strutture generative digitali o nell’immersione della tecnica strumentale o ancora con la creazione di installazioni multimediali, il suono e la sua natura sono i generatori costanti di nuovo senso nel suo universo poetico. Come musicista e compositore partecipa a numerosi festival di musica contemporanea e elettroacustica tra i quali: Biennale di Venezia, TempoReale Festival, MA/IN Matera Intemedia Festival, TU35_Expanded, MEFF, Progetto RIVA, Festival Diffrazioni, FKL symposium, STOFF Stockholm Fringe Festival, John Cage: Musica Esposta e molti altri. Dal 2015 fa parte del trio elettroacustico 3D3. Suona in vari contesti con musicisti come: Francesco Massaro, Renato Grieco, Francesco Toninelli, Maurizio Montini, Andrea Venturoli, Marco Baldini, Luisa Carpignano, Luca DiVolo, Guido Zorn, Elisa Azzarà e altri. Come artista le sue installazioni sono esibite in importanti contesti nazionali e internazionali tra i quali: Inner Waving – Fonoteca Nacional, Mexico D.F. / STOFF, Stockholm Fringe Festival / Le sabbie del Tempo, Firenze / Combat Prize, Livorno. Vivente vince la call del “Progetto Riva” creando un’installazione con 128 canne di bambù trasformate in canne d’organo, che creano un ambiente sonoro attraversabile e immersivo presso il MAD – MurateArtDistrict a Firenze. Nidi, tre strutture sonore di materiali diversi e in collaborazione con l’illustratrice Anita Barghigiani, partecipa alla Firenze dei Bambini. Rain Drops un’installazione di arte pubblica realizzata nel paese di LiuYin, presso Chongqing in Cina, durante la residenza vinta per ToscanainContemporanea. Cofondatore e direttore artistico di PArS – Percorsi d’Arte Sonora.

*Prima esecuzione assoluta

» h. 22 - Marco Ferrazza live set plus Svart1 (Raimondo Gaviano) al live Visuals - “Una Wunderkammer minore”

Ore 22
Marco Ferrazza live set plus Svart1 (Raimondo Gaviano) al live Visuals (Italia)
“Una Wunderkammer minore”

La proposta di una Wunderkammer in ambito sonoro è soprattutto uno spunto per una strategia compositiva basata sulla giustapposizione di pochi materiali, e sulla loro riproposizione in un contesto “frammentario”. La frammentarietà non vuole qui essere intesa in senso negativo, ma anzi accolta come ipotesi di lavoro volta a far emergere potenzialità organizzative, e quindi come libertà di indagine sulla forma. Questa piccola esposizione ha quindi una struttura quadripartita. In ogni sua parte vengono proposti 4 materiali non solo sonori ma anche visivi, che si mostrano all’interpretazione o alla contemplazione. Nell’organizzare questa piccola “camera delle meraviglie”, l’intenzione è quella di evitare qualsiasi disposizione gerarchica, e di non inseguire per forza l’eccezionalità, ma garantire anzi una presenza ridotta di elementi per favorire intelligibilità e analisi. L’ elemento visivo verte essenzialmente su dinamiche cicliche che interagiscono coi suoni per asimmetrie talvolta volute, talvolta rifiutate in un inseguirsi giocoso e serio.

Marco Ferrazza è un compositore di brani elettroacustici e audiovisivi, nonché un esecutore di musica sperimentale. I suoi lavori sono stati selezionati in vari festival internazionali e quindi raccolti in album. Suoni concreti, oggetti sonori inediti, registrazioni ambientali, improvvisazione: sono questi gli elementi principali della sua ricerca sonora.
È una ricerca rivolta verso l’esplorazione dei processi “narrativi” insiti nella percezione e verso la verifica di quelle configurazioni acustiche capaci di potenzialità espressive ancora non codificate. Il piacere della ricerca sul timbro rimane un punto fermo in questo percorso, ma può giungere a esiti diversi, passando per i suoni forse più idiomatici di chiara derivazione acusmatica, fino ad arrivare ai suoni più liminali e soffusi di alcune soluzioni. Anche l’organizzazione di questa materia sonora si adegua alla fattura dei propri componenti, cercando di pervenire a un linguaggio essenziale e rigoroso allo stesso tempo.

Raimondo Gaviano (Svart1) è un artista di origini sarde impegnato in ambito sonoro e visivo. Compositore, fotografo e videomaker, noto principalmente con la sigla Svart1, l’opera di Gaviano si distingue per una cifra estetica tende a forme d’astrazione fortemente drammatizzanti. La preferenza per il mezzo elettronico e per mood foscamente visionari, accomuna tanto le sue composizioni musicali quanto le opere visive. Al suo attivo numerose pubblicazioni e live act in Italia e in Europa.

GIOVEdì 7 OTTOBRE

Teatro Massimo, sala M2

» h. 21 - Elio Martusciello, Fabrizio Casti, Roberto Zanata - "Chimera"

Ore 21

Elio Martusciello, Fabrizio Casti, Roberto Zanata (Italia)
ChimeraComposizione in tempo reale per 3 compositori e strumenti elettroacustici

Elio Martusciello è musicista e compositore autodidatta. Insegna musica elettronica al conservatorio di Napoli. Improvvisatore radicale, opera dal vivo con live-electronics. Ha collaborato con vari musicisti tra cui Eugene Chadbourne, Mathieu Chamagne, Alvin Curran, Michel Doneda, Wolfgang Fuchs, Pascal Gobin, Fernando Grillo, Thomas Lehn, Jean-Marc Montera, Jerome Noetinger, Richard Nunns, Tony Oxley, Evan Parker, Giancarlo Schiaffini, Frank Sculte, Michael Thieke, Olivier Toulemonde, Z’ev. E’ membro del gruppo di musica elettroacustica Ossatura, del duo interattivo di musica elettroacustica Schismophonia, del gruppo d’improvvisazione elettroacustica Taxonomy e del nuovo gruppo elettroacustico Bindou Ensemble. Ha partecipato a festival, concerti, presentazioni, conferenze, residenze e commissioni in Università, Associazioni e centri di ricerca.

Fabrizio Casti
Ha studiato Composizione e Musica elettronica con il compositore Franco Oppo ed è docente presso il Conservatorio Statale di Musica di Cagliari dove insegna Elementi di Composizione e analisi musicale nel Corso di Didattica della Musica, Analisi delle forme compositive nel Corso di Musica Elettronica. La sua estetica essenziale deriva dalla composizione strumentale, ma compone anche per strumenti e live electronics, opera nell’ambito dell’installazione d’arte, del multimedia, delle arti visive e dell’improvvisazione elettroacustica. Come compositore ha partecipato, con commissioni, inviti e performance, a Festivals e Rassegne nazionali e internazionali. È direttore artistico dell’Associazione Spaziomusica.

Roberto Zanata
Laureato in filosofia e in Composizione e Musica Elettronica. È compositore e studioso di musica elettronica. Ha realizzato in Italia e all’estero composizioni per musica da camera, allestimenti teatrali, computer music, arte elettronica, acusmatica e opere multimediali. Dal 2002 è membro della Società Italiana d’Estetica. Le sue opere sono state eseguite nei più importanti festival internazionali di musica contemporanea di tutto il mondo e premiate in Francia, Germania, Messico e Polonia. Dal 2010 collabora con l’Associazione Spaziomusica per la quale si occupa dell’organizzazione generale del Festival annuale. Ha insegnato presso i conservatori di Ferrara, Bolzano, Foggia e attualmente Insegna elettroacustica presso Il Conservatorio di Musica di Cesena.

» h. 22 - Cesare Saldicco, live set improring

Ore 22
Cesare Saldicco (Italia)
Live set improring

Cesare Saldicco è un compositore, artista multimediale e filmmaker che vive e lavora a Milano. I principali interessi della sua ricerca includono l’uso di sistemi frattalici e dinamici in contesti generativi, sintesi non convenzionale, estetica glitch/noise e nuove forme di interazione e presentazione auto-organizzata. Ha ricevuto commissioni, premi, riconoscimenti e borse di studio dalle più importanti istituzioni internazionali quali Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Rome, Acanthes, Centro Tempo Reale, CECh – Comunidad Electroacùstica de Chile, Bourges International Festival of Electroacoustic Music and Sonic Art, Federazione CEMAT, Musica Viva Portugal, EXPO2015, EmuFest, MUSLab, Mixtur Festival, MA/IN, AVAF – Athens Video Art Festival, Destellos prize e La Biennale di Venezia. La sua musica è edita e pubblicata da ArsPublica, Philology, Sconfinarte, Da Vinci Publishing e RMN Classical ed è stata eseguita in Italia, Argentina, Australia, Austria, Albania, Belgio, Bulgaria, Brasile, Canada, Chile, Croazia, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Giappone, Grecia, India, Inghilterra, Malta, Messico, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera e U.S.A. Insegna esecuzione e interpretazione della musica elettroacustica presso il Conservatorio Statale di Musica “Tito Schipa” di Lecce.

VENERDì 8 OTTOBRE

Teatro Massimo, sala M2

» h. 21 - Giulio Colangelo e Valerio De Bonis, [RE]BO[U]NDS ~ expanded media

Ore 21

Giulio Colangelo e Valerio De Bonis (Italia), [RE]BO[U]NDS ~ EXPANDED MEDIA
Live performance per elettrovalvole comandate, luci reattive, elaborazione del suono in tempo reale
Produzione LOXOSconcept / ZKM [Center for Art and Media ]

“L’opera d’arte non è creazione dal nulla. L’arte (o l’apparenza) cristallizza per un attimo il caos in forma, rendendolo mondo.” [W. Benjamin]

L’intenzione è quella di progettare un interprete elettromeccanico in grado di leggere una partitura di comandi e di essere estremamente preciso nel suo lavoro. [re]BO[u]NDS non rinuncia alla composizione unicamente per palesare un effimero, se pur complesso, meccanismo di precisione. Quest’ultimo è strutturale di una forma compositiva ben definita: un meccanismo reso umano dal compositore. Al centro della sala si sviluppa una struttura verticale composta da tre lunghi cilindri di vetro riempiti d’acqua, poggiati su piedistalli, al di sotto dei “dripper” (elettrovalvole comandate che sparano, da una certa altezza, gocce d’acqua).

Quando una goccia d’acqua cade all’interno del cilindro il suono della goccia viene captato ed elaborato in tempo reale da una complessa architettura informatica che sovraintende anche alla spazializzazione in tempo reale. Il suono delle gocce viene gradualmente denaturato fino alla sua totale metamorfosi. Al di sotto dei cilindri sono situate piastre di Led che reagiscono al suono delle gocce ed accompagnano le differenti figurazioni musicali. Gli altoparlanti sono posizionati in modo da creare uno spazio sonoro totale. Forze immaginarie (considerate da noi attrazioni) collegano i diffusori come cellule di una stessa struttura, disegnando immaginari legami molecolari (molecular BONDS) all’interno dello spazio. Il suono originario, come embrione di un effetto domino, rimbalzerà (REBOUNDS) in tutte le direzioni attraverso tutte le sorgenti sonore. Dal suono “cristallino” della goccia d’acqua alla “cristallizzazione” del disordine indotto dalla sua caduta.

Giulio Colangelo è un compositore e artista con sede in Italia, professore di composizione di musica elettroacustica al conservatorio di Lecce (Italia). La sua ricerca artistica utilizza linguaggi paralleli per creare complesse esperienze percettive. Si concentra sulla sperimentazione strumentale e sulle composizioni elettroacustiche / acusmatiche, sull’arte visiva e sulle installazioni sonore. I suoi lavori sono stati eseguiti e premiati in diversi concorsi internazionali in Italia, USA, Canada, Germania, Inghilterra, Irlanda, Svezia, Danimarca, Grecia, Slovenia, Taiwan, Australia, Argentina, Messico, Corea del Sud, Sud Africa, Unghery, The Netherlsands. Le sue opere sono state esposte in diversi concorsi internazionali e trasmesse su Radio France e Radio4. È direttore artistico del festival MA / IN (festival d’arte digitale), che si tiene a Matera (Italia) dal 2016. È il direttore artistico del progetto di sound art “IN VITRØ ~ artificial sonification” per Matera 2019.

» h. 22 - Monica Benvenuti, Francesco Giomi - “SYLVANO 90”

Ore 22
Monica Benvenuti, voce), Francesco Giomi, elettronica (Italia)
“SYLVANO 90”
(Produzione Tempo Reale)

Sylvano Bussotti è tra i massimi compositori italiani viventi e compie novant’anni nel 2021. Già da alcuni anni Tempo Reale ha voluto rendergli omaggio con un ciclo di progetti che reinterpretano in un luce nuova e attualissima una serie di opere della sua produzione musicale meno conosciuta. I programmi – costruiti insieme allo stesso Bussotti e a Rocco Quaglia – ruotano intorno alla voce di Monica Benvenuti (cantante iconica del maestro fiorentino) così come ad un utilizzo inedito per lui degli strumenti elettronici. Il concerto si pone quindi come un unicum originalissimo e sorprendente nel panorama interpretativo della sua musica.

Monica Benvenuti. Cantante fiorentina, ha sviluppato un interesse specifico per la musica del Novecento e contemporanea, che l’ha portata a esplorare le potenzialità della voce umana in rapporto ai diversi linguaggi, dalla recitazione al canto lirico, attraverso molteplici livelli espressivi. Ha tenuto concerti in Germania, Francia, Spagna, Repubblica Ceca, Ungheria, Giappone (Tokio, Suntory Hall), Brasile, Belgio, spesso interpretando musiche a lei dedicate. Nel 2004 ospite del Maggio Musicale Fiorentino per Volo di notte di Dallapiccola e del Teatro de la Zarzuela di Madrid, per La passion selon Sade di Sylvano Bussotti nel ruolo della protagonista. Nel luglio 2007 interpreta ancora Bussotti, nell’opera Silvano/Sylvano, presso l’Accademia di S. Cecilia, in un ruolo a lei dedicato. 

Francesco Giomi. Compositore, improvvisatore e regista del suono, ha sviluppato una lunga esperienza nel campo della musica di ricerca e dei suoi rapporti con le altre arti. Negli ultimi anni si è particolarmente interessato all’elettronica dal vivo, esibendosi sia come solista che in altre formazioni. Da molti anni collabora con TEMPO REALE, del quale è attualmente direttore; in questo ambito ha diretto l’equipe di produzione del centro nei principali teatri di tutto il mondo per le opere di Luciano Berio, e collaborando anche con musicisti e artisti come Virgilio Sieni, Henri Pousseur, Micha Van Hoecke, David Moss, Uri Caine, Sonia Bergamasco, Jim Black, Simona Bertozzi, Elio Martusciello. Insegna Composizione Musicale Elettroacustica al Conservatorio di Musica di Bologna.

SABATO 9 OTTOBRE

Teatro Massimo, sala M2

» h. 19 - Brusoni Felicita - “Ecolaliè”

Ore 19
Brusoni Felicita (soprano)
“Ecolaliè”

Antonio Agostini, “…dopo la sua seconda apparizione prende sembianze umane…” Primo studio per l’opera “Nanof” 2019-2020
Domenico De Simone, Antitesi 2014 per soprano e suoni registrati
Andrea Nicoli, Sempri ‘cca sugnu 2020
Silvia Pepe, The Giant Canary 2020
Massimiliano Viel, Tre canti da una luna beffarda 2021 per voce ed elettronica

L’ecolalia è un sintomo psichiatrico che consiste nella ripetizione meccanica e stereotipata – come a far da eco – di parole o frasi pronunciate da altre persone o dal soggetto stesso (autoecolalia). Dal punto di vista patologico, la riproposizione di espressioni verbali si osserva principalmente nella schizofrenia, nell’autismo e nella sindrome di Tourette. Le ecolalie di Redion, un bambino con spettro autistico di cui mi occupavo nel periodo in cui insegnavo, sono state per me come briciole di pane lungo un sentiero. Il seguirle senza una precisa volontà, estraniata ma affascinata e sedotta allo stesso tempo, ha rappresentato una delle avventure più coinvolgenti della mia vita. Nell’atto di seguirle la mia parte razionale si è sforzata di capirle, di analizzarle, di contestualizzarle, di etichettarle. Come era possibile tutta questa creatività all’interno di una mente scissa? Che mondo poteva essere celato al di là di quei suoni? Quanta naturalità c’era nella loro realizzazione estetica? Presto mi sono accorta che il processo di accostamento di ecolalie e suoni da parte di Redion seguiva un procedimento tipico di chi compone, ancora una volta istintivo, come istintiva era la produzione dei suoni stessi, non riconducibile ad uno schema razionale o appreso. Mi sono chiesta se Redion potesse essere considerato un compositore in erba, uno sperimentatore vocale alla stregua di Demetrio Stratos, o un improvvisatore vocale alla Bobby McFerrin. Poi mi sono ricordata che è un bambino che frequenta le scuole medie con una patologia talmente grave da essere tenuto costantemente sott’occhio da insegnanti di sostegno ed educatori e molto probabilmente, una volta finito il periodo scolastico, il suo destino lo porterà tristemente a varcare la soglia di un istituto diurno di igiene mentale, a causa della sua aggressività data dai disturbi del comportamento. Per il mondo artistico, e in particolar modo per quello musicale nel caso specifico, il fatto di non poter usufruire delle creazioni sonore di Redion rappresenta una perdita. Inconsapevolmente Redion ci regala qualcosa che presenta un valore artistico ed espressivo autonomo, che deve rimanere svincolato dal concetto di sanità, di “normalità” mentale. Dopotutto, a quali aspettative di espressività artistica dovrebbe corrispondere il concetto di normalità? Questo episodio personale mi ha portata a pensare che il mio contributo di musicista potrebbe sensibilizzare il pubblico verso quelle persone dalla forte componente artistica che, come Redion, vengono invece etichettate come “non normali” e quindi ignorate; potrebbe offrire loro la possibilità di esternare la propria “voce”. Con questa idea in mente, ho coinvolto 5 compositori chiedendo loro di scrivere altrettanti brani per voce ed elettronica, e ho fornito come unica indicazione di riflettere su quello che ognuno di loro considera “normalità mentale”. Ne sono nati 5 brani completamente diversi tra loro, 5 diverse interpretazioni della malattia mentale, della pazzia, di quello che più ci fa paura in quanto appartenente agli abissi dell’inconscio. Un modo per metterci in discussione come esseri umani e riflettere sulla perdita di “anime artistiche”, che per anni sono rimaste sepolte dietro le corsie degli ospedali psichiatrici, i centri di igiene mentale, i nosocomi.

Felicita Brusoni, soprano lirico leggero. Felicita è soprano e vocal performer. Attualmente sta svolgendo un dottorato di ricerca artistica presso la Facoltà di Arti Performative di Malmö, Università di Lund (Svezia), dove porta avanti un progetto sulle tecniche vocali estese. Dopo gli studi di canto lirico presso la R. Accademia Filarmonica di Bologna e la Laurea in DAMS all’Università di Bologna (2010), ha conseguito il Diploma Accademico di I Livello in Canto (2014) e di II Livello in Musica Vocale da Camera (indirizzo liederistico e contemporaneo) con il massimo dei voti e la lode (2017) presso il Conservatorio della Spezia, dove ha iniziato a studiare anche corno.  Alcuni suoi progetti di ricerca sono stati finanziati dal Fondo commemorativo del Governatore Per Westlings, Università di Lund. Per la vocalità contemporanea si è perfezionata con Nicholas Isherwood, Alda Caiello, Neue Vocalsolisten, Sarah Maria Sun. Il suo repertorio, realizzato per voce sola, voce ed elettronica, più voci, duo (“Helmut Duo” con il pianista Matteo Bogazzi), ensemble vocale (fa parte di Voxnova Italia e Fragmente Ensemble), include numerose prime esecuzioni assolute di brani scritti per la sua voce. Ha partecipato a festival quali Biennale di Venezia, Camino Contro Corrente (Camino al Tagliamento), Contrasti MotoContrario (Trento), Darmstädter Ferienkurse, Lund Contemporary, Musica Futura (L’Aquila), New Made Week (Rovigo), New Music Project (San Marino), Rive Gauche (Torino), Rondò in Monferrato, Sound Spaces (Malmö), Stockhausen-Konzerte und -Kurse Kürten, Suoni Inauditi e Livorno Music Festival (Livorno). Il repertorio operistico è novecentesco e contemporaneo: ha cantato ruoli principali in opere di Britten, Menotti e Puccini; per Biennale College Musica 2018 (Venezia) ha eseguito in prima assoluta opere di E. Corpolongo e S. Avramidou. Nel 2019 vince il Premio Speciale della Giuria al concorso Call for Concert del Festival “Note tra i Calanchi” di Bagnoregio (VT) per l’esecuzione di “Indianerlieder” di Stockhausen (in duo con il basso V. Andrini). Nel 2018 è stata premiata come Miglior Interprete Cantante presso San Marino New Music Project. Il repertorio solistico si estende anche sul periodo rinascimentale e barocco: oltre ad aver cantato con ensemble e direttori specializzati in musica antica, ha inciso per Bongiovanni gli Oratori sacri di Carissimi.

Antonio Agostini, “…dopo la sua seconda apparizione prende sembianze umane…”. Fin dal primo istante fui impressionato, quasi in maniera ossessiva, dalla storia di Oreste Fernando Nannetti (1927-1994), e la sua intera vita trascorsa tra istituti di cura e manicomi. L’incredibile genesi del suo graffito sull’intonaco del muro del manicomio di Volterra (che lo ospitò dal 1961 al 1968) realizzato incidendo la materia con la fibbia della sua “divisa del matto” che ogni paziente indossava, che rappresenta il suo racconto, il suo “diario di pietra” fu il punto di riferimento per iniziare a lavorare ad un progetto musicale. Nannetti usa una tecnica di scrittura bustrofedica, si definisce “N.O.F. 4”, “Colonnello Astrale”, “Nanof”, sembra raccontarci un segreto, e allo stesso tempo nasconderlo in frasi criptiche, aprirsi mediante la scrittura per farsi conoscere e capire e simultaneamente fuggire in strati scavati nella pietra che narrano dei suoi viaggi interplanetari, rapporti di fusione dei metalli, il personale raggiungimento di Itaca, i messaggi ricevuti in forma telepatica … Come scrive Giuliano Scabia, Nannetti indica continuamente numeri, come scansione del tempo ed immagini e descrizioni di parenti immaginari, come a gettare un ponte continuo tra le citazioni e allegorie planetarie o interdimensionali e le proprie radici, come, ad esempio, verso il padre mai conosciuto. Questa complessa e ricchissima trama mi ha fornito una via d’indagine, e dopo tanto tempo di studio sulle trascrizioni del graffito e delle cartoline (mai spedite) di Nannetti verso parenti mai esistiti ho iniziato a lavorare ad un’opera, “Nanof”, il cui libretto è costruito da un corpo centrale (le trascrizioni degli “scritti” effettivi di Nannetti) e mie invenzioni, in visione teatrale e drammaturgica, nel rapporto con gli altri internati, medici ed infermieri. Centrale è una figura femminile, che osserva Nannetti intento a scavare l’intonaco. La donna pare cercare un contatto, compare tra gli alberi della pineta del parco o da dietro un vetro della finestra del manicomio e pare dissolversi, nel momento che Nannetti smette di “scrivere” e il suo sguardo si volge verso la finestra. Questo primo studio per l’opera, per soprano ed elettronica, è un lavoro che ha vita propria, solo pochi elementi (nella parte elettronica e nei miei interventi “extra Nannetti” nel testo) si ritroveranno nel corpo del lavoro teatrale finale. Quello dell’interprete, è il lato dell’osservazione, dell’ “altro”, e fino alla fine non riusciamo a capire se questa presenza femminile è realmente presente nell’Ospedale Psichiatrico, una ennesima materializzazione mentale di Nannetti di una parente o di una compagna, o se infine rappresenta tutti noi, nel concetto di osservatori, nella nostra spesso ostentata apparente “normalità”. 

Testo
Saturno-Sole Venere/Uranio
voci e parole sono delle linee ; luce e suono.
Le animazioni si trasformano e prendono sebbianze umane
le ombre imprimono e si trasmettono sono/vive sotto cosmo
Dalla mia finestra ti osservo
Il vetro le lamiere i Metalli il legno le ossa
l’occhio e lo spirito si controllano
Ferro che scava, continuamente
Antenna Catotica Magnetica/volante pianeti / si muovono e attratti
l’un l’altro per attrazione magnetica
Nonavereilcoraggiodiparlarti Nonaverelaforzadicapirti
Le immagini e i suoni sono pianeta terra prospettiva
approssimativa…
L’elemento umano s’allunga e si accorcia
Parlamideltuoviaggio Antennetrasmettono
I fantasmi sono Fulmidabbili dopo la sua seconda apparizione
prende sembianze umane
Per televisione ci sentite ci vedete mediante quadrante
Radar e nel sistema telepatico quando sono in collegamento
Se non volete vedere non potrete vedere, se non volete sentire non potrete Come una farfalla libera son io tutto il mondo è mio
e tutti fo sognare. Luce e suono hanno la stessa interferenza.

Domenico De Simone,Antitesi”. Il Bianco e il Nero. La Vita e la Morte. La Luce e il Buio. La Ragione e la Pazzia. Il Suono e il Silenzio. ANTITESI di presenze o, meglio, di assenze perché è ciò che “non è” a dare senso, a definire, a far risaltare e rendere visibile e udibile ciò che “è”. ANTITESI: la pazzia nel silenzio, la pazzia del silenzio.

Testo

Prologo
Sinto que sou ninguém salvo uma sombra De um vulto que não vejo e que me assombra, E em nada existo como a treva fria.
Sento che sono niente, se non l’ombra
di un volto che non vedo (comprendo, riconosco) e che mi sorprende (confonde), e per assenza esisto, come il vuoto (l’oscurità fredda).

I parte
Não cantes mais! Quero o silêncio Para dormir Qualquer memória Da voz ouvida, Desentendida, Que foi perdida Por eu a ouvir…
Non cantare più! Voglio il silenzio Per dormire Qualsiasi ricordo Della voce udita, Incompresa, Che fu perduta Perché l’ho udita…

II parte
Não sou nada.
Nunca serei nada.
Não posso querer ser nada.
À parte isso, tenho em mim todos os sonhos do mundo.

Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso volere d’essere niente.
A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo.
Fernando Pessoa

Andrea Nicoli, “Sempri ‘cca sugnu”. E’ un percorso emozionale attraverso testi presi da un quadro di Carlo Zinelli, dai documenti clinici del manicomio di San Lazzaro (RE), da alcuni scritti tratti dal catalogo del Museo della Follia, dai rapporti dell’Ospedale psichiatrico di Quarto (GE) e da un mero elenco di farmaci antidepressivi, antischizofrenici. La cantante diventa la protagonista di una sorta di piece teatrale dove la frammentarietà dei testi concorrono a tracciare un (presumibile) spaccato di quotidianità “altra”. Un mondo fatto di contraddizioni, di improvvisi cambi di attenzione, di espressività estrema o, per contro, di astrazione, di distacco dal mondo circostante.

Testi
[farmaci antidepressivi, antischizofrenici, SSRI, SNRI, Triciclici]
Risperidone – Fluoxetina – Aripiprazole – Quetiapina – Ziprasidone – Nortrietilina – Velafaxina – Amitriptilina

[da un quadro di Carlo Zinelli]
Ilssssi toleteli harmace vissi tante vene c lu ssssww cha prezzzzaaaa malata nelocale deloficale lea tolto la wwita chon le trahale grolaaa el cassssta l ddd do cesssstino tua filia baaadddidddilessss azzamoliata chaaaazzzziola fassssilessssio ssssenssssa nantra donaaa wwolta non ssssi ssssi ssssta ssssu

[Isabella Z. M. (1857-1899), dai documenti clinici del manicomio di San Lazzaro (RE)]
Se mai fosse stato (illeggibile) steso porgere in tal luogo. Babbo:
quante anime giungono soppiatto incrudire ove trovassi una miserabile noia in tanto benissimo superare tanti assalti chi è di bronzo? (illeggibile)
In breve tempo, babbo mio prima ch’io (illeggibile) (illeggibile) (illeggibile) (illeggibile) (illeggibile)

[documento dal catalogo del Museo della Follia]
Sempri ‘cca sugnu

(su nastro) [documento dal catalogo del Museo della Follia]
Si raccomando alle infermiere del reparto I piano di non consegnare le chiavi alla muta per contenere le ammalate perché si è stato notato la paziente Bruna con livito molto grosso non grave picchiato con le chiavi alla mammella sinistra si raccomando non dobbiamo riferire ai  dottori però lo dobbiamo sapere solo noi sorvegliante è dare un sorveglio sul momento del servizio di sera e di mattina
La suora è stata avvisata
La paziente accusa che è successo circa quattro giorni fà.

(su nastro) [Rapporti giornalieri dell’Ospedale Psichiatrico di Quarto (GE)]

Silvia Pepe, “The Giant Canary”. I frammenti musicali vocali ed elettronici sono rielaborazioni personali e riletture di stralci delle partiture (criptografie) inserite nei dipinti di Adolf Wölfli, pittore e compositore autodidatta internato in manicomio e autore di una vasta e interessantissima produzione. La voce disincarnata e filtrata del “Giant Canary” è una costante imitazione e trasfigurazione delle proposte dell’elettronica, nella traccia infatti sono suonate partiture violinistiche originali di Wolfli che interagiscono con il soprano.

Massimiliano Viel, “Tre canti da una luna beffarda” nasce da una sezione del progetto di teatro musicale “Pierrot REDUX” in cui la maschera diventa l’effige della soggettività sperduta dell’epoca contemporanea, irretita e sbeffeggiata da fake news, pubblicità e social network. In particolare in questi tre canti il personaggio già musicato da Arnold Schoenberg si dipana tra le lusinghe ossessive della rete globale, attraverso i testi di Albert Giraud tradotti appositamente da Andrea Raos: “Messa Rossa”, “La canzone della forca” e “Assenzio”/“Decollazione”.

Tre canti da una luna beffarda
Testi: Albert Giraud (traduzione di Andrea Raos)

Messa rossa
Per la crudele Eucaristia
tra i lampi degli ori accecanti
e dei ceri dalle fiamme inquietanti
Pierrot esce dalla sagrestia.

La sua mano, dalla Grazia investita,
ne lacera gli ornamenti bianchi
per la crudele Eucaristia
tra i lampi degli ori accecanti.

E in un grande gesto di amnistia
mostra ai fedeli tremanti
il suo cuore tra le dita sanguinanti
– come un’ostia orribile e rossa
per la crudele Eucaristia.

La canzone della forca
La magra innamorata dal collo di giraffa
sarà l’ultima amante
di questo perditempo male in arnese
questo sognaoro senza un soldo in tasca.

Questo pensiero è come un chiodo
che l’ebbrezza gli conficca in testa::
la magra innamorata dal collo di giraffa
sarà la sua ultima amante.

Lei è flessuosa come un giunco:
sulla gola le danza una treccia
e, con strangolante carezza,
lo farà godere come un pazzo,
la magra innamorata dal collo di giraffa.

Assenzio
In un immenso mare d’assenzio
scopro paesi ubriachi,
dai cieli capricciosi e folli
come una voglia di donna incinta.

L’onda inebriante tintinna
di ritmi verdastri e dolci:
in un immenso mare d’assenzio
scopro paesi ubriachi.

Ma di colpo la mia barca è avvinta
da polipi viscosi e molli
preso da un colloso turbinio
sparisco senza un lamento
in un immenso mare d’assenzio.

Decollazione
La luna come una sciabola bianca
su un cupo cuscino di Moira
si china nella notturna gloria
di un cielo fantastico e dolente.

Un lungo Pierrot deambulante
mostra con gesti da fiera
la luna come una sciabola bianca
su un cupo cuscino di Moira.

Vacilla e carponi
sogna nel buio immenso
che per la morte espiatoria
sul suo collo si abbatta sibilante
la luna come una sciabola bianca.

» h. 22:30 - Brigata Stirner - “Credo”

Ore 22:30
Brigata Stirner (Italia)
Credo, performance audiovisuale

La loro performance intitolata “CREDO” è liberamente ispirata al testo dello scrittore J.G. Ballard. Le immagini video che accompagnano l’esibizione, processate digitalmente in real-time durante il live, sono il frutto di una collaborazione con l’artista giapponese Kenji Siratori (www.kenjisiratori.wixsite.com/kenjisiratori)

Con il nome BRIGATA STIRNER, (www.brigatastirner.it) Roberto Belli e Arnaldo Pontis concretizzano un progetto che ribadisce un sodalizio artistico nato nel 1992. Entrambi membri fondatori di Machina Amniotica (www.machinamniotica.it) progetto attivo a Cagliari da quasi 25 anni, con questo side-project oggi si dedicano al suono elettronico estremo muovendosi in una ricerca di sonorità ai confini tra il power electronics e l’ambient-industrial. I riferimenti concettuali della produzione del gruppo si basano oltre che sull’immaginario sonoro e visivo citato anche su profonde concezioni libertarie e solide esperienze letterarie e filosofiche che hanno come prima fonte d’ispirazione l’individualismo anarchico del filosofo tedesco Max Stirner. Brigata Stirner sperimenta l’unione fra il suono elettronico-rumorista e industrial, il testo recitato live, la performance e la videoinstallazione producendo materiali in studio o andando in scena con esibizioni a metà strada fra il concerto musicale, lo spettacolo visivo e il reading, ambientabili in situazioni eventi e spazi propri dell’immaginario post-industriale e con scenari sonori e visivi di matrice elettronica e industrial-noise.

Roberto Belli, nato nel 1963 si occupa attivamente di musica, poesia e performances poetiche di vario tipo sin dal 1983. dopo anni di militanza in gruppi musicali di estrazione punk e hardcore, nel 1993 ha fondato insieme ad Arnaldo Pontis il progetto di poesia e rumore Materia Prima, poi diventato Machina Amniotica (www.machinamniotica.it) , con il quale ha all’attivo una lunga serie di attività che vanno dalla perfomance multimediale di poesia, al concerto live, sia in Italia che all’estero, oltreché materiali quali video, dvd e cd. Da questa esperienza è partito per formare diversi side-project di ispirazione elettronica e noise/industrial a partire dal 2006: come solista nihilNONorgan; con Carmine Mangone l’unione furente Persona Non Governabile (PNG); con Arnaldo Pontis la Brigata Stirner. E’ stato redattore per oltre 10 anni della rivista di cultura poetica di Cagliari Erbafoglio (1987-2003). Ha pubblicato i volumi di testi poetici Assolutamente Altrove (Cuec, Cagliari 2005); Non Finirà Mai (Pesanervi press, Caserta 2009) e l’ebook Il Corpo Che Non Ho Ancora Scritto (Maldoror press, maldoror.noblogs.org)

Arnaldo Pontis, informatico di professione. Vive e lavora a Cagliari e si occupa da molti anni di nuove tecnologie con produzioni al confine tra multimedia, video e computer art, poesia, musica elettronica e rumorismo industriale. Ha fondato nel 1994 insieme a Roberto Belli, il progetto di musica e poesia Machina Amniotica oggi condiviso con Marco Rocca e Paola Cireddu. Dal 1993 opera con Corrado Altieri nel progetto di musica elettronica TH26. Nel 2005 crea il progetto individuale Magnetica Ars Lab, (www.magnetica.org) con il quale ha realizzato in prima persona o in collaborazione con altri artisti o realtà indipendenti italiani ed esteri diversi progetti musicali e multimediali. Il suo ultimo lavoro “LoopKlangeNoise” edito nel 2013 per l’etichetta Final Muzik di Udine (www.finalmuzik.com) è stato realizzato in collaborazione con Maurizio Bianchi MB, un nome storico dell’elettronica e dell’industrial italiano. Dal punto di vista letterario, nel 1991 ha pubblicato una raccolta di testi poetici per la Lalli di Firenze. Ha collaborato con diverse riviste musicali ed è uno dei redattori italiani della rivista newyorkese Chain DLK (http://www.chaindlk.com) per cui scrive recensioni di musica elettronica, noise e industrial. Dal 1995 al 2004 è stato inoltre, insieme a Roberto Belli, redattore della storica rivista di poesia edita in Sardegna: Erbafoglio.

DOMENICA 10 OTTOBRE

Teatro Massimo, sala M2

» h. 17:30 - PianoLAB

Ore 17:30
PianoLAB (Italia)

Forti del successo e dei favorevolissimi riscontri ottenuti a livello nazionale (di particolare rilievo l’inserimento nella rassegna Pianocity Milano 2019) riproponiamo per una seconda edizione il progetto pianoLAB sharing, nato dalla constatazione dell’elevato grado di difficoltà esecutiva di gran parte del repertorio dedicato alle varie declinazioni della formazione pianoforte + elettronica (pianoforte e nastro magnetico, pianoforte e live electronics ecc.). Considerata la difficoltà di esecuzione come un fattore che storicamente ha allontanato gli interpreti, è nata l’idea, in assenza di pubblicazioni analoghe, di creare un’antologia che agli obiettivi “artistici” coniugasse un progetto didattico, formando un percorso adatto ad avvicinare fin dai primi anni di studio i giovani pianisti al lavoro con l’elettronica. L’antologia si è arricchita anche dei lavori dei colleghi delle classi di Composizione e di Musica Elettronica che aderiscono al progetto, e naturalmente di tutti i docenti compositori che hanno dato il loro prezioso contributo proponendo opere da presentare in prima esecuzione.

Marco Lizzeri, Archetipi, per pianoforte aumentato (2020)
elettronica a cura di Laura Murineddu
Nicola Vandenbroele, pianoforte, Agostino Giannotti, live elettronics 

Federico Raspa, Ctrl+option (2020) per pianoforte e live electronics
Cristiana Mastrantonio, pianoforte, Federico Raspa, live elettronics

Dario Sanna, Persistenza (2020) per pianoforte e live electronics
elettronica a cura di Agostino Giannotti
Nicola Vandenbroele, pianoforte
Agostino Giannotti, live electronics

Jacopo Tore, Variazioni di umore (2020) per pianoforte e live electronics
elettronica a cura di Luigi Curreli       
Daniela Gonzalez, pianoforte
Luigi Curreli, live electronics 

Gabriele Verdinelli, NODAS 14* (2020) per pianoforte e live electronics
elettronica a cura di Walter Cianciusi
Andrea Ivaldi, pianoforte
Walter Cianciusi, live electronics

Gian Carlo Grandi, Il mio primo live electronics – Studio 1 sulla cordiera* (2021)
Andrea Ivaldi, pianoforte
Gian Carlo Grandi, live electronics

Walter Cianciusi, Genadys* (2020) per pianoforte e live electronics
Andrea Ivaldi, pianoforte
Walter Cianciusi, live electronics

Progetto del Conservatorio di Musica “L. Canepa” Sassari a cura dei proff. Walter Cianciusi, Andrea Ivaldi, Francesco Maria Paradiso e Riccardo Sarti

*Prima esecuzione assoluta

» h. 21 - Duo Dubois EVENTO ANNULLATO

EVENTO ANNULLATO
Ore 21
Duo Dubois (Italia)
Federico Tramontana, percussioni, Alberto Cavallaro, sassofono

Justina Repečkaitė, Ciclo Continuo, per tamburo e sax soprano
Maja Bosnic, Still Life With Clock*, per tamburo, smartphone, sax soprano e valigia
Stanislas Pili, Nucleo*, per tamburo, trasduttore e sax amplificato
Simone Corti, Songs from the trunk, per tamburo, kaoss pad e sax alto
Tommaso Settimi, Exouda II, per tamburo, coils system e live electronics

Justina Repečkaitė, Composition “Ciclo Continuo” seeks to achieve a hybrid organic timbre while associating atypical instruments to complement each other. A snare drum is used as a resonating body for the objects. The snare drum’s wire also serves as a saturation effect changing the timbre of metallic instruments and also reacting to the saxophone’s sound. Dyads and multiphonics are predominant in the saxophone part while pitched, but very fragile and unstable sounds are used in the percussion section. Harmony is enriched with beatings creating synergy between musicians, unfolding timeless processes. The duo plays the cycle that is on loop, an endless repetition devoid of narration, a basso continuo of an unsung aria.

Maja Bosnic, “Still Life with Clock” is commissioned by Duo Dubois, specifically for their project Suitcase. The work is reenacting a still-life painting, creating a reference to many examples of visual artworks, as well as performance artists working with concepts and representations of “living sculptures”, particularly those of a performing duo, Gilbert and George. Musicians are exploring sounds of alarms and vibrating pulses, while trying to remain still. With a suitcase in the picture, the performance opens questions about dependence of modern day working class on alarms and timers, as well as the effect it leaves on humans’ capability to sense the flow of time in today’s world.

Stanislas Pili, “Nucleo”. This creation is based on a concrete sonic fusion between the saxophone and the snare drum. The sound of the saxophone is captured live through a microphone and transmitted through a transducer inside the drum. In this way the sound of the sax will be naturally filtered through the snare drum. The percussionist therefore has the task of adjusting this filter, preparing the drum with small objects and materials of various types. The saxophonist will also be able to modify the response of the drum preparations by varying his sound, in a virtuous interplay with the percussionist. Thanks to the use of the microphone for the Saxophone, it will be also possible to hear many micro-sounds that without would have been impossible. However, these micro-sounds will be heard in concert without speakers in the room but only through the drum and therefore perceived acoustically by the audience. The goal of this analog and palpable filtering is to transmute the sound of the sax, bringing it to a level of complexity and timbre variations impossible without the aid of the drum. And vice versa, to bring out sounds from the drum that are unimaginable without the aid of the sax. In addition, the percussionist also plays some sound effects above the skin that are mixed with the sounds of the sax. The result is a hybrid instrument, with kind of electronic sounds qualities also if the sound source is acoustic and it will be difficult for the listener to understand how sounds are made without looking at the performance.

Simone Corti, “Songs from the trunk”. This piece is inspired by the concept of “aria da Baule”, that is the practice wide spread in the 19th century, according to which the singers carried with them, as a luggage, some arias – their “ace up the sleeve”, and performed them in other operas. Songs from the trunk reflects this practice, transferring it to the pop-rock saxophone repertoire from the 1960s to the present: each piece develops some musical material from famous songs in which the sax plays an important role. Each piece therefore has different songs mixed within itself, without however making the original recognizable. Also the titles of the individual pieces are the result of a random juxtaposition of words taken from the original titles.

Tommaso Settimi,“Exouda II” is a piece for snare drum, coils system and live electronics and the second part of the “exouda” cycle. The cycle that explores the dimensions of transformation, tension, drift, through a continuous and violent sound instability. The pieces of the cycle are thought of as the same organism fed each time in a different form. This organism reacts to the material with which it is fed by transforming itself and taking a different form each time. “exouda II” is the form, the transformation, derived from non-standard synthesis processes, non-processed concrete sounds and two performers . The scenario the composer wanted to create is that of a live performed piece where the acoustic sound is extremely processed by electronics and a particular relation of connection / disconnection between the instrumental gestures and the sound result is created. The resulting sound is similar to that of an acousmatic piece, with almost no trace of the original acoustic sound. To achieve that result a particular system it’s been created. No plug-ins or a posteriori process has been intentionally used and everything happens through SuperCollider programming environment, a program working with coding writing.

Duo Dubois nasce dalla passione condivisa da due strumentisti per la musica contemporanea, è formato da Alberto Cavallaro (Saxofono) e Federico Tramontana (Percussioni). Nascono entrambi nel 1995 e seguono, fino al compimento degli studi al Conservatorio di musica “Fausto Torrefranca” di Vibo Valentia, lo stesso percorso di studi per poi continuare, Alberto in Francia presso il CRR di Cergy-Pontoise e il Conservatorio “Verdi” di Milano in seguito, e Federico presso l’Hochschule der Künste di Berna in Svizzera.

L’interesse per lo sviluppo di nuove possibilità timbriche fra queste due famiglie di strumenti, ha portato il Duo Dubois a collaborare ad un progetto di ricerca con il CIDIM per la creazione di un nuovo repertorio per questa formazione. Il lavoro del Duo si è basato sin dall’inizio del progetto nell’instaurare una stretta relazione tra compositore e performer per riuscire a tradurre in suoni, nel miglior modo possibile, i pensieri i pensieri del compositore.

L’ensemble, si è esibito per diversi Festival, come: “Musica nei Musei” (Città del Vaticano), il Roccella Jazz Festival, AMA Calabria, l’associazione di compositori CLUSTER di Lucca, Albino Classica, “MACRO asilo” – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, Rumore Bianco, Festival Musica Nova “Conservatorio di Adria”, IIC (Istituto Italiano di Bruxelles, Ensemble Nuove Musiche di Savona e tanti altri. Ha collaborato come interprete per il Master di composizione del Conservatorio “Verdi” di Milano alla presenza del compositore spagnolo Jose Manuel Lopez Lopez. A Settembre del 2019 collabora con il compositore Stefano Gervasoni eseguendo come prima esecuzione italiana Rigirio per sax piano e percussioni. Il Duo dal 2017 ad oggi ha eseguito più di 14 composizioni in prima esecuzione assoluta collaborando con diversi compositori, tra cui: Andrea Nicoli, Maura Capuzzo, Alessandro Milia, Maria Teresa Treccozzi, Maurizio Azzan e tanti altri.

Justina Repečkaitė (b.1989) is a Lithuanian composer based in Paris where she studied at Cursus IRCAM. Her music is compared to a “diamond” (Ben Lunn) and “drawn with the sharpest pencil” (Šarūnas Nakas). “Pulsating Skin”, her newest piece for electronics and 4 snare drums, was just performed at Darmstadt Summer Course. In 2022 she will write compositions for ensembles der/gelbe/klang and Collegium Novum Zürich. Composition

Maja Bosnić (1985, Serbia) is a composer and performer from Belgrade. She is drawn to impossible missions, absurd solutions, limited material, playfulness, uncertain outcomes, audience participation, treating instruments as ready-made objects of expression and treating real life objects as music instruments. She obtained a PhD degree in music composition at Goldsmiths, University of London (UK), supervised by prof. Roger Redgate, and is currently working as Assistant Lecturer in Composition at the Faculty of Music in Belgrade. She writes pieces for solo, chamber, ensemble and orchestra performances, as well as, projects for electronics, multi-media and interactive settings with audience participation. Bosnić’s works  have  been  performed  in  festivals,  such as: Impuls (Austria), CTM Festival, The International Summer Courses for New Music in Darmstadt, The Festival of Young Artists Bayreuth (Germany), Music Here and Now, International Review   of   Composers,   April   Meetings, KOMA   –   Compositions   of   Young Authors (Serbia), International Youth Arts Festival in Kingston upon Thames (United Kingdom), Sites+ Subjects in Plovdiv (Bulgaria), Timsonia 2018 New Music Festival in Timisoara (Romania) and Delian Academy of New Music in Mykonos 2019 (Greece). Her works have been performed around Europe with the support of Ministry of Culture of the Republic of Serbia, Secretariat for Culture of the City of Belgrade, Goethe-Institut and European Cultural Foundation. She was awarded third prize at the international composition competition New Music Generation in Kazahstan 2020, honorable mention at the Thailand New Music and Arts Symposium, scholarships and annual grants by the Ministry of Youth of the Republic of Serbia, Donaueschinger Muziktage 2014 and Delian New Music Academy in 2019. Still Life with Clock is commissioned by Duo Dubois, specifically for their project Suitcase. The work is reenacting a still-life painting, creating a reference to many examples of visual artworks, as well as performance artists working with concepts and representations of “living sculptures”, particularly those of a performing duo, Gilbert and George. Musicians are exploring sounds of alarms and vibrating pulses, while trying to remain still. With a suitcase in the picture, the performance opens questions about dependence of modern day working class on alarms and timers, as well as the effect it leaves on humans’ capability to sense the flow of time in today’s world.

Stanislas Pili works on projects in the field of contemporary music, music theater, installations and improvisation. He works as a performer and composer, without putting barriers between the roles he has to cover. In his works, sound and visual elements are composed in parallel and used freely as tools to create the work. On stage, there is no hierarchy between media: prepared objects, electro-acoustic devices, video, lights, natural and industrial materials are co-protagonists with the performer. In 2020, he graduated with excellence from the Master in Composition and Théâtre Musical at the HKB (Hochschule der Künste Bern), under the direction of Pierre Sublet and Simon Steen Andersen. He has performed in festivals like Musik Theaterformen Gare du Nord Basel , SMC Lausanne, Acht Brücken Köln, Pakt Bern, Darmstadt Ferienkurse, IMPULS Graz and has collaborated with ensembles such as Collegium Novum Zurich, Ensemble Vortex Geneva, Nouvel Ensemble Contemporain and CoMET (Collettivo Musica Elettroacustica Torino). In parallel to his artistic activity, he works as assistant at the Department of Composition / Creative Practice at the HKB Bern and teaches percussion at the EMJB. This creation is based on a concrete sonic fusion between the saxophone and the snare drum. The sound of the saxophone is captured live through a microphone and transmitted through a transducer inside the drum. In this way the sound of the sax will be naturally filtered through the snare drum. The percussionist therefore has the task of adjusting this filter, preparing the drum with small objects and materials of various types. The saxophonist will also be able to modify the response of the drum preparations by varying his sound, in a virtuous interplay with the percussionist. Thanks to the use of the microphone for the Saxophone, it will be also possible to hear many micro-sounds that without would have been impossible. However, these micro-sounds will be heard in concert without speakers in the room but only through the drum and therefore perceived acoustically by the audience. The goal of this analog and palpable filtering is to transmute the sound of the sax, bringing it to a level of complexity and timbre variations impossible without the aid of the drum. And vice versa, to bring out sounds from the drum that are unimaginable without the aid of the sax. In addition, the percussionist also plays some sound effects above the skin that are mixed with the sounds of the sax. The result is a hybrid instrument, with kind of electronic sounds qualities also if the sound source is acoustic and it will be difficult for the listener to understand how sounds are made without looking at the performance.

Simone Corti (1986) is an italian composer based in Varese. Simone completed his studies in composition in the conservatory of Milan wit Babriele Manca. In the same conservatory he obtained with honors a Bachelor and a Master in piano. He also attended the accademia di Santa Cecilia in Rome, in the class of Ivan Fedele, where he graduated with Honors in 2018. in 2017 Simone was selected by Ulysses network for the Project ulysses journeys, that supported him to participate to manifeste 2018 (ircam – Paris) and to the Académie voix nouvelles (royaumont abbey, France), and in 2018 he received the Siae scholarship for young composers. In 2014 he won the 5th Afam composition competition organized by divertimento ensemble (Milan). in 2016 He won the 1st Prizes at the Premio del Conservatorio, organized by Milan Conservatory, and at the 17tH Premio trio di Trieste – coral award (Trieste). in 2020 he received the commission of the composition contest of rentería (Spain). This piece is inspired by the concept of “aria da Baule”, that is the practice wide spread in the 19th century, according to which the singers carried with them, as a luggage, some arias – their “ace up the sleeve”, and performed them in other operas. Songs from the trunk reflects this practice, transferring it to the pop-rock saxophone repertoire from the 1960s to the present: each piece develops some musical material from famous songs in which the sax plays an important role. Each piece therefore has different songs mixed within itself, without however making the original recognizable. Also the titles of the individual pieces are the result of a random juxtaposition of words taken from the original titles.

Tommaso Settimi (1998) is an Italian composer and performer living in Graz, Austria. Born in 1998, is currently studying Computer Music at KUG Graz with Prof. Marko Ciciliani. He previously studied “Instrumental Composition” at the F. Morlacchi Conservatory of Perugia with Prof. Edgar Alandia and “Electronic music” with Prof. Angelo Benedetti in the same institute. His work is focused on concepts such as instability, transformation and impermanence. “Exouda II” is a piece for snare drum, coils system and live electronics and the second part of the “exouda” cycle. The cycle that explores the dimensions of transformation, tension, drift, through a continuous and violent sound instability. The pieces of the cycle are thought of as the same organism fed each time in a different form. This organism reacts to the material with which it is fed by transforming itself and taking a different form each time. “exouda II” is the form, the transformation, derived from non-standard synthesis processes, non-processed concrete sounds and two performers . The scenario the composer wanted to create is that of a live performed piece where the acoustic sound is extremely processed by electronics and a particular relation of connection / disconnection between the instrumental gestures and the sound result is created. The resulting sound is similar to that of an acousmatic piece, with almost no trace of the original acoustic sound. To achieve that result a particular system it’s been created. No plug-ins or a posteriori process has been intentionally used and everything happens through SuperCollider programming environment, a program working with coding writing.

*Prima esecuzione assoluta

VENERDì 15 OTTOBRE

Spazio OSC/Domosc

Via Newton 12

» h. 21 - Joan Martí-Frasquier, Albena Petrovic Vratchanska

Ore 21
Joan Martí-Frasquier, baritone saxophone – Albena Petrovic Vratchanska, piano (Lussemburgo)

Fernando Lerman, Suite para saxofón solo (2001-08)
Saxoneón; Dulce charrúa; Yolleando; Gardeliana; Fango (Funk Go)
Olga Neuwirth, Spleen III (2000)
Isabel Benito, Quasi uno specchio (2020)
Albena Petrovic, Col tempo, per piano solo
Albena Petrovic, Dreamlover (2017), per sassofono baritone
Albena Petrovic, Concerto (2018), per sassofono baritono e pianoforte I, Before the winter; II, Lachrimae

Joan Martí-Frasquier
Ha presentato in anteprima più di cinquanta opere di diversi generi musicali (come solista, con musicisti elettronici, musica da camera, opera e orchestra) di compositori di tutto il mondo, come Joan Bagés i Rubí, José Luis Campana, Timothy Harenda , Enric Riu e Hans Peter Stubbe Teglbjaerg, tra gli altri. Di particolare rilievo è stato il “Concerto per sassofono baritono, pianoforte e orchestra d’archi” di Albena Petrovic-Vratchanska, alla Filarmonica del Lussemburgo nel giugno 2018. Si è esibito in Andorra, Austria, Australia, Brasile, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Francia, Italia, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Portogallo, Scozia, Spagna, Svizzera e Stati Uniti, in festival come Mixtur Barcelona (2018), New York City Electroacoustic Music Festival (2017), Tallinn Music Week (2015), Rc4 (Rio de Janeiro, 2015) e Classical: NEXT (Vienna, 2014). I suoi progetti musicali si concentrano principalmente sulla nuova musica, ma si estendono anche alla musica antica e all’improvvisazione libera, oltre all’elettronica e alle arti visive. Oltre alla carriera da solista, è stato membro di diversi gruppi di musica da camera come il quartetto di sassofoni SAX 3 + 1 (1994-2013) o il Sigma woodwind trio (2004-2007) e ha suonato con Ensemble di musica contemporanea come Barcelona Modern (Catalogna, Spagna) e Lucilin (Lussemburgo). Attualmente collabora con Morphosis Ensemble e anche con l’Orchestra Sinfonica Camera Musicae.

Albena Petrovic Vratchanska
Di origine bulgara, Albena Petrovic ha il suo posto d’eccellenza tra i compositori lussemburghesi. La sua penna crea più di seicento opere di diversi generi musicali. Nel 2007 ha ricevuto il prestigioso premio dell’Anno Culturale 2007 del Lussemburgo per la sua composizione “Gladius”, per chitarra elettrica e ensemble strumentale. Molte delle sue composizioni sono pubblicate da rinomati editori, tra cui SCHOTT MUSIC, LUXEMBOURG MUSIC PUBLISHERS, FURORE VERLAG, OCTANPHARE EDITION, EDITIONS PHI. Svolge un notevole lavoro educativo con l’ASBL Artistes en Herbe. Molte delle sue composizioni sono state presentate all’estero – in Germania, Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Monaco, Andorra, Belgio, Bulgaria, Slovenia, Slovacchia, Serbia, Kosovo, Macedonia, Austria, Repubblica Ceca, Russia, USA, Singapoore, Australia, Grecia, Polonia, Svizzera, Brasile, Turchia. Il tour promozionale del suo CD “Crystal Dream” con il pianista Romain Nosbaum ha riscosso un grande successo internazionale – anche da parte della stampa. La sua opera THE DARK ha viaggiato con successo in festival stranieri. Nel 2018 è la prima mondiale di LOVE & JEALOUSY – due opere da camera, commissionate dall’Opera di Stato Stara Zagora, Bulgaria. Nel 2019 il CD THE VOYAGER sotto etichetta Solo.musica.de viene nominato in 3 categorie per il premio Opus Klassik.de e ottiene un tour promozionale di 8 concerti in sedi tra le più prestigiose di Lussemburgo, Sofia, Vienna, Barcellona, Reus, Amburgo. Il CD BRIDGES OF LOVE, con la famosa pianista Plamena Mangova è stato pubblicato il 27 marzo 2020 sotto l’etichetta Solo musica.de Attiva come compositrice, dedica gran parte della sua energia creativa alla formazione di giovani musicisti. Nel 2009 è diventata Presidente fondatore del Concorso Internazionale di Composizione “ARTISTES EN HERBE” Lussemburgo, organizzato sotto l’alto patrocinio del Ministero della Cultura e sin dalla prima edizione nel 2010 ha avuto un grande successo.

*Prima esecuzione assoluta

SABATO 16 OTTOBRE

Spazio OSC/Domosc

Via Newton 12

» h. 21 - MIRIAM VALERO Y DRIAN HERNÁNDEZ - "UN PROYECTO DE ENSEMBLE D'ARTS"

Ore 21
Un Proyecto De Ensemble D’arts
Miriam Valero Y Drian Hernández  (Spagna)

Questa nuova produzione dell’Ensemble d’Arts combina la nuova creazione musicale contemporanea multimediale con la danza urbana. Il risultato è uno spettacolo in cui musica, movimenti del corpo, video e luci si integrano per formare un’esperienza unica.

Il mondo della musica e della danza contemporanea convergono di pari passo con professionisti con ampie carriere nei settori per attirare un pubblico molto diversificato e presentare un prodotto inedito e accattivante.

Fondato nel 2012 dal suo direttore artistico Miguel Ángel Berbis, l’Ensemble d’Arts è il gruppo residente del “Projecte Rafel Festival” e ha sede presso l’Auditori de Rafelbunyol (Valencia – Spagna). È composto da solisti molto impegnati nella loro lunga carriera artistica con il supporto della nuova musica e delle nuove tecnologie ad essa applicate. Nel loro repertorio si occupano di opere sia soliste che d’ensemble con grande rigore, che consente la messa in scena di programmi molto versatili e attraenti per l’ascoltatore. Nella loro programmazione scommettono sui compositori spagnoli creando così la propria identità, sebbene si esibiscano anche grandi figure internazionali di riconosciuto prestigio.

L’Ensemble d’Arts è l’organizzatore del “Projecte Rafel Festival”, un festival internazionale annuale a cui partecipano alcuni dei più rappresentativi Ensembles e solisti della scena contemporanea nazionale e internazionale. Appartiene alla rete internazionale di festival musicali di nuova creazione “Zenet” come membro fondatore. Hanno diverse produzioni originali tra cui “Ausiàs March i el Foll Amor” (Ausiàs March e Loco Amor), Fantasía Canina (primo concerto per cani in Spagna) così come i progetti del Trio “Electro Spanish Sounds” e “Solo Works series”.

Progetto promosso e finanziato da Acción Cultural Española (AC/E)
FB: https://www.facebook.com/ACECULTURA
IG: https://www.instagram.com/acecultura/
Website: https://www.accioncultural.es

NOVEMBRE

GIOVEDì 18 NOVEMBRE

Teatro Massimo, Sala M2

» h. 9:30/13.00 – 15.30/19.00 - Franco Oppo: innovazione e tradizione

Ore 9:30/12.30 – 15.00/19.00
Franco Oppo: innovazione e tradizione
Giornata di studi

Giornate di studi e performance al Teatro Massimo e al Conservatorio, nell’ambito di Spaziomusica festival 2021 e del programma di ricerca ARCIMUSA – Università di Cagliari, Dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali, Fondazione di Sardegna. In collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica di Cagliari e l’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini.

CONDIZIONI DI ACCESSO

La partecipazione alle sessioni è gratuita, nei limiti dei posti disponibili, previa prenotazione, compilando il seguente formulario: https://forms.gle/hAZksXFxUjRrmHDG6

Per accedere ai luoghi dell’evento è necessario esibire il green pass valido. Sono esclusi solo i casi contemplati dalle disposizioni in vigore.

PROGRAMMA

09.30 Saluti e presentazione delle giornate

SESSIONE 1 · Teoria, composizione, didattica · chair: Aurora Cogliandro

09:45 Razionalismo e logica nel pensiero teorico di Franco Oppo. Le unità d’articolazione e i modelli strutturali della musica nel suo libro postumo · Antonio Doro

10.15 Il metodo didattico di Franco Oppo · Lucio Garau

10:45 pausa

11:00 Creare, variare, scomporre, annodare la forma: i principi di variazione nella musica di Franco Oppo · Alessandro Milia

11.30 La teoria analitica di Franco Oppo e alcuni suoi possibili sviluppi · Ettore Carta

12:00 Prospettive ermeneutiche del modello linguistico-informazionale di Franco Oppo. Applicazioni analitiche al repertorio post-spettrale · Luca Befera

12:30 discussione

SESSIONE 2 · Eleonora d’Arborea, poetica, identità · chair: Ignazio Macchiarella

15:00 Eleonora d’Arborea: da Dessì a Gagliardo-Oppo · Duilio Caocci

15:30 L’azione drammatica in Eleonora d’Arborea: per un’analisi dei processi compositivi · Eleonora Carrucciu

16:00 pausa

16.15 «Una buona dose di sardità». Gli scritti di Franco Oppo alla luce del dibattito sull’identità in Sardegna · Francesco Bachis

16.45 discussione

SESSIONE 3 · L’interprete co-creatore: testimonianze e performance (I)

17.15 Presentazione del CD Franco Oppo. Portrait (Linæ Occultæ LO 1221, 2021) ed esecuzione di Fasi · Riccardo Leone, Enrico Di Felice, ensemble Spaziomusica

» h. 21 - Concerto - Musica di Franco Oppo

Ore 21

Enrico Di Felice1, Giulia Lallai2, flauto
Franco Saiu, clarinetto basso
Anna Maria Fiore, violino
Omar Leone, violoncello
Cinzia Curridori3, Roberto Migoni4, percussioni
Marcello Calabrò, pianoforte
Giacomo Medas, direttore

Franco Oppo, Solo per flauto1
Franco Oppo, Tre bagatelle (Allegro, Adagio, Vivace) per pianoforte
Franco Oppo, Sonata per pianoforte
Franco Oppo, Fasi B per flauto2, percussioni3 e pianoforte
Franco Oppo, Alcune verità indimostrabili per flauto, clarinetto basso, percussioni4, pianoforte, violino e violoncello

VENERDì 19 NOVEMBRE

Conservatorio Statale di Musica, Aula Magna

» h. 10:00/13.00 – 15.00/19.00 - Franco Oppo: innovazione e tradizione

Ore 10:00/13.00 – 15.00/19.00

Franco Oppo: innovazione e tradizione
Giornata di studi

Giornate di studi e performance al Teatro Massimo e al Conservatorio, nell’ambito di Spaziomusica festival 2021 e del programma di ricerca ARCIMUSA – Università di Cagliari, Dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali, Fondazione di Sardegna. In collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica di Cagliari e l’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini.

CONDIZIONI DI ACCESSO

La partecipazione alle sessioni è gratuita, nei limiti dei posti disponibili, previa prenotazione, compilando il seguente formulario: https://forms.gle/hAZksXFxUjRrmHDG6

Per accedere ai luoghi dell’evento è necessario esibire il green pass valido. Sono esclusi solo i casi contemplati dalle disposizioni in vigore.

PROGRAMMA

SESSIONE 4 · Processi compositivi e musiche di tradizione orale · chair: Ingrid Pustijanac

10:00 Aspetti del linguaggio musicale di Franco Oppo nel rapporto con le musiche di tradizione orale sarda · Gian Carlo Grandi

10.30 Verso una «definitiva riconciliazione con la musica popolare della Sardegna»:  Franco Oppo e il laboratorio compositivo delle Anninnias · Marco Cosci

11:00 pausa

11:15 Gallurese: trascrizione o rielaborazione? · Mario Carraro – Stefano Melis

11:45 Sardegna astratta. Fasi e Trio III · Francisco Rocca

12:15 discussione

SESSIONE 5 · Ricerca e promozione culturale · chair: Clementina Casula

15:00 Il progetto Murales e le musiche di tradizione orale nel Festival Spaziomusica. Questioni di metodo e di prospettiva · Gian Nicola Spanu

15:30 Le ricerche sulle launeddas di Franco Oppo · Marco Lutzu

16:00 Dalla realtà periferica al contesto internazionale e ritorno. L’attività ‘cosmopolita’ di Franco Oppo attraverso i documenti del suo archivio · Angela Carone

16.30 discussione

17.00 pausa

SESSIONE 6 · L’interprete co-creatore: testimonianze e performance (II)

17.15 Freu dich sehr o meine Seele per pianoforte a pedali · Fabrizio Marchionni

17.45 Sonata B per pianoforte e percussioni · Francesca Deriu – Andrea Bini

FRANCO OPPO (Nuoro 1935 – Cagliari 2016) è stato un compositore italiano d’avanguardia, ospite di importanti festival internazionali (Dardmstadt, Venezia, Varsavia), eseguito da musicisti di primordine (Krzysztof Okon, Irvine Arditti, Andrzej Markowski fra gli altri). Oltre alla costante cura dei suoi interpreti storici, la sua opera ha suscitato recentemente l’interesse di giovani esecutori specializzati nel repertorio contemporaneo.

Impegnato sul fronte teorico e didattico, Oppo ha dato vita a una scuola di composizione in Sardegna, formando allievi di diverse generazioni e tendenze. Inoltre, a partire dagli anni Settanta, ha svolto un’intensa attività organizzativa e d’intervento culturale. In quest’ambito ha creato il Festival Spaziomusica – quarant’anni nel 2022 – che ha ospitato Luigi Nono, Karlheinz Stockhausen, Iannis Xenakis e altre figure di riferimento del secondo Novecento. La sua azione è stata determinante per collegare la Sardegna alla rete europea della musica d’arte contemporanea, riportando al contempo in Europa i temi del rapporto tra musiche di tradizione orale e musica di ricerca, della periferia e dell’insularità.

Dopo la sua scomparsa, cinque anni fa, il suo archivio è stato donato alla Fondazione Giorgio Cini, che ne promuove la valorizzazione tramite lo studio e la performance basata sulle fonti. Nel 2019 il Dipartimento di Lingue, lettere e beni culturali dell’Università di Cagliari ha avviato una campagna di ricerca su Franco Oppo all’interno di due programmi finanziati con bando competitivo: ARCIMUSA, I beni culturali e le costruzioni identitarie: arte, cinema e musica. Il caso della Sardegna, dal secondo dopoguerra ai giorni nostri (Fondazione di Sardegna, 2019-2022) e Patrimoni, festival, archivi (PRIN – progetto di rilevante interesse nazionale, MUR, 2020-23). A questi progetti collaborano ricercatori e ricercatrici di diverse discipline (antropologia, etnomusicologia, musicologia, sociologia, storia dell’arte e studi di cinema e audiovisivi).

Nell’ambito del programma ARCIMUSA e di Spaziomusica festival 2021, le giornate di studi Franco Oppo: innovazione e tradizione, affrontano diversi aspetti della produzione del compositore, facendo convergere musicisti/e e studiosi/e di provenienza, esperienza e affiliazione varie (Conservatori di Cagliari, Palermo e Sassari; Fondazione Giorgio Cini; Licei musicali di Oristano, Sassari e Venezia; Università di Cagliari e Pavia-Cremona; free lance). Un rilievo particolare sarà dato ai processi compositivi (collaborazione con l’interprete compresa), di elaborazione teorica, definizione poetica, autorappresentazione e costruzione identitaria. Le relazioni saranno affiancate da performance dal vivo commentate e, nella fascia serale, dal concerto. Contestualmente verrà presentato il CD Franco Oppo. Portrait pubblicato quest’anno dalla casa discografica Linæ Occultæ.

VENERDì 19 NOVEMBRE

Teatro Massimo, Sala M2

» h. 21 - Icarus vs Muzak e Agon

Ore 21
Icarus vs Muzak e AGON (Italia)

Francesco Pedrazzini, percussioni e performer
Luca Colardo, violoncello e performer
Diego Petrella, pianoforte e performer
Giorgio Genta, chitarra elettrica e direttore
Benedetta Polimeni, flauto e performer
Gilda Gianolio, performer

AGON acustica informatica musica
Massimo Marchi, elettronica e regia del suono
Federico Campana, regia video e programmazione luci

Programma

Jacob TV, Grab it! versione per percussioni e traccia audio
Jacob TV, Lipstick, per flauto e traccia audio (1998)
Alexander Schubert, Serious Smile, per ensemble equipaggiato di sensori e live electronics (2014)
Jacob TV, Grab it! versione per chitarra elettrica e traccia audio (1999)
Michael Beil, Caravan, per 4 performer traccia audio e live-video (2017)

Icarus vs Muzak è la prosecuzione della fortunata esperienza di Icarus Junior, prima formazione giovanile fondata e seguita dall’Icarus Ensemble nel 2007. Le produzioni dell’ensemble sono state portate negli Usa (San Francisco e Berkeley), Biennale di Zagabria, Spagna, Francia, Egitto oltre che nelle principali città italiane. Per la Collezione Maramotti, in occasione del Max Mara Art Prize for Woman che la Collezione realizza insieme alla Whitechapel Gallery di Londra, ha realizzato diverse produzioni nel corso degli anni per eventi riservati ai maggiori galleristi internazionali. Nel 2017 inizia una residenza presso l’Accademia di Brera tutt’ora in corso in collaborazione con gli Amici di Musica/Realtà, associazione fondata da Luigi Nono, Luigi Pestalozza e Giacomo Manzoni. Ne escono diverse produzioni, autonome o condivise con l’Ensemble Icarus, alcune anche di dimensioni e di importanza notevoli. Tra queste Sinestesie è stato realizzato per l’Open Day dell’Accademia in collaborazione con la Pinacoteca di Brera con l’esecuzione di Unreported, opera di Alessandro Melchiorre sul disastro aereo di Ustica, insieme all’Associazione parenti delle vittime, con repliche a Reggio Emilia e Bologna. Nel 2018 Icarus vs Muzak ha rappresentato l’Accademia di Brera all’interno di un progetto del Miur promosso dal Ministero dei Beni Culturali a Venezia a fianco della Biennale Arte. Nel 2018/19 l’ensemble riprende il tema del rapporto tra antico e contemporaneo con due serie di commissioni a diversi compositori e repliche in diverse città italiane. Il programma Cervelli in fuga, raccolta di composizioni di giovani autori italiani di stanza a Parigi è stata eseguito a Madrid, Avila, Milano/Brera, Reggio Emilia Del 2020 la partecipazione a RIGENERA, festival italiano d’architettura con Persephassa di Iannis Xenakis. L’ensemble ha vinto il progetto selezionato dal Ministero degli Affari Esteri “Vivere all’Italiana in Musica” bando indetto per diffondere la musica italiana nel mondo. A Icarus vs Muzak è stata data forma giuridica all’inizio del 2020. Per il 2021 sono previste tounée in Messico (Festival Cervantino, Centro National de las Artes, Forum Manoel Enriquez) e Macedonia (Days of Macedonia).

Concerto in coproduzione con AGON acustica informatica musica

MERCOLEDì 24 NOVEMBRE

Spazio OSC/Domosc

Via Newton 12

» h. 19:30 - TSuono

Ore 19:30 – 21:00
TSuono
Performance sonoro-musicale interattiva per oggetti sonori e pubblico partecipante
Progetto di Alessandra Seggi, Francesca Romana Motzo e Stefania Anna Russo
Evento gratuito su prenotazione

La performance si presenta come un viaggio multisensoriale guidato alla scoperta delle possibilità sonore di materiali semplici, della propria capacità percettiva ed espressiva. TSuono è un progetto elaborato da Spaziomusica ricerca nell’ottica di un’esperienza sonora non convenzionale condivisa in grado di produrre un tempo per ascoltarsi ed ascoltare tra suoni e vibrazioni che diventano strumenti e mezzi di con-tatto con sè e con l’altro da sè.

Primo gruppo ore 19.30: massimo 15 persone
Secondo gruppo ore 21.00: massimo 15 persone
Per prenotare: tel 3335485648, email spaziomusica@gmail.com

VENERDì 26 NOVEMBRE

Spazio OSC/Domosc

Via Newton 12

» h. 21 - Marco Donnarumma, "Corpus Nil"

Ore 21
Marco Donnarumma (Italia/Germania)
Corpus Nil, Performance Art and Technology

I corpi e le identità umane sono categorizzati continuamente, online e offline, da algoritmi e macchine artificialmente intelligenti. Ma cosa succederebbe se, al contrario, l’intelligenza artificiale potesse essere utilizzata per contaminare l’esperienza corporea umana? Come appare e come si muove un corpo contaminato da algoritmi? Corpus Nil è una performance per un corpo umano e una macchina artificialmente intelligente. Sul palco giace un corpo nudo, in parte umano e in parte macchina. È un ammasso amorfo di pelle, muscoli, hardware e software. I sensori biofisici attaccati agli arti dell’esecutore catturano le tensioni elettriche corporee e i suoni corporei e li alimentano alla macchina. Grazie a un sofisticato insieme di algoritmi, ogni sfumatura del movimento del corpo scatena un sinestetico gioco di suoni e luci diretto dalla macchina. I segnali biologici del corpo influenzano le scelte della macchina, ma non possono controllare cosa farà. A sua volta, la saturazione uditiva e visiva prodotta dalla macchina influenza il movimento del corpo, ma allo stesso tempo interrompe la sua percezione e le capacità motorie. Nonostante sia intimamente legata al corpo umano, la macchina è autonoma e sceglie da sola come rispondere ai movimenti del performer. In un ciclo di feedback instabile, il corpo e la macchina si inquinano a vicenda. L’essere amorfo sul palco si evolve lentamente in una creatura sconosciuta. Riconfigura le sue parti attraverso una sensuale coreografia spingendo i limiti della tensione muscolare, della torsione degli arti, dell’attrito della pelle e dell’equilibrio. Le frequenze sonore corporee vengono spazializzate utilizzando un sistema sonoro multicanale che circonda il pubblico, mentre lampi di luce bioelettrici illuminano ritmicamente lo spazio. Attraverso il suono, la luce e le illusioni ottiche, la mutazione fisica del corpo impatta e sommerge il pubblico, inducendo un’esperienza simile alla trance. Mentre il corpo e la macchina formano un essere parziale, sconosciuto e tuttavia aggraziato, gli spettatori hanno la sensazione che il suo cuore stesse battendo nei loro corpi. Non è chiaro se il nuovo corpo sia abbastanza umano, o forse, il significato comune di “umano” non è sufficiente per descriverlo. Corpus Nil fa parte del ciclo 7 Configurations (2014-2019), una serie sui conflitti che circondano il corpo umano nell’era dell’intelligenza artificiale (AI).

Marco Donnarumma, nato a Napoli nel 1984, è artista performativo, regista, compositore e ricercatore con base a Berlino. Nei suoi lavori unisce la performance contemporanea, l’arte multimediale e la computer music con il corpo e la tecnologia ottenendo un effetto molto forte sul pubblico.

DICEMBRE

MARTEDì 7 DICEMBRE

Spazio OSC/Domosc

Via Newton 12

» h.21 - "Places" di Matteo Scano e con Matteo Scano, Lanfranco Olivieri e Pierpaolo Frailis

Ore 21
Places
di Matteo Scano e con Matteo Scano, Lanfranco Olivieri e Pierpaolo Frailis

Matteo Scano, pianoforte
Lanfranco Olivieri, contrabasso
Pierpaolo Frailis, batteria

Il tema principale di questo lavoro è la relazione tra l’uomo e la natura. Places è un album di territori, con ogni brano ho voluto descrivere dei luoghi a me cari sia per la loro bellezza sia per l’aspetto emotivo che mi lega.

Matteo Scano: nato a Carbonia nel 1975, si avvicina alla musica da autodidatta, suonando progressive music e rock nelle band locali, fino all’età di 22 anni, quando inizia lo studio del piano classico. All’età di 25 anni si appassiona al jazz e frequenta i seminari di Nuoro jazz con Paolo Fresu, Sant’Anna arresi e Merano con Franco D’Andrea. Si iscrive al conservatorio e si laurea in pianoforte jazz col massimo dei voti. Si perfeziona al conservatorio Royal di Bruxelles. Da anni è attivo nella scena del jazz, della musica improvvisata e della world music, realizzando nel 2011 un Lp con l’Orchéstré national du Senegal a Dakar e partecipando a numerosi festival. Attualmente insegna e compone. Dopo il disco, Swagman in West Lake nato in Cina nel 2017 col trio Scano – Olivieri – Frailis, esce nel 2021 il suo nuovo lavoro “Places”, etichetta indipendente e distribuito dalla GT Music.

» h. 22 - "Gocce dall'inferno" - Hydra Trio

Ore 22

Gocce dall’inferno

Matteo Loglisci: Voce narrante
Alberto Saguto: Pianoforte
Francesco Medas: Chitarra, live electronics

Gocce dall’inferno, recital musicale tratto dal primo libro della commedia dantesca, è una performance musicale/teatrale che accompagna lo spettatore in un viaggio tra i luoghi più celebri della “città dolente”. Guidati da Dante e Virgilio, le molteplici voci narranti dell’attore Matteo Loglisci, si stagliano tra gli ambienti sonori di Francesco Medas (chitarra e live electronics) impreziositi dalle note di Alberto Saguto (pianoforte).

Attraverso un’esperienza che mira alla sinestesia tra vista e udito dello spettatore, Gocce dall’Inferno è una una lectura Dantis originale che spazia dalla popular
music, alle più recenti e raffinate sperimentazioni elettroniche. Composto dal trio Hydra in occasione del settecentenario dantesco, che è tristemente coinciso con la pandemia da Covid-19, il recital vuole simboleggiare il percorso personale dei tre artisti verso l’agognata uscita “a riveder le stelle”.

“E Dante, dove ha preso la materia del suo Inferno, se non da questo nostro mondo reale? Eppure ne è venuto fuori un inferno perfetto”.
(A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione)

Hydra nasce nel 2019, dall’incontro dell’ attore e regista Matteo Loglisci, con il pianista jazz Alberto Saguto, ai quali presto si unisce il chitarrista e compositore
Francesco Medas, stabilizzandosi nella forma del trio. Rielaborando il materiale del mito greco, in chiave ironica e contempranea nel recital Dedalo, il trio si consolida nella reinterpretazione dei grandi classici del cantautorato, giungendo alla composizione del concept dantesco Gocce dall’Inferno.

MERCOLEDì 8 DICEMBRE 

Spazio OSC/Domosc

Via Newton 12

» h. 21 - "Pororoca" Alessandro Cau, Tancredi Emmi e Federico Fenu

Ore 21
Pororoca
Alessandro Cau, Tancredi Emmi e Federico Fenu

Pororoca è il nome di un mascheretto, più precisamente quello del Rio delle Amazzoni. È un fenomeno che si verifica nei fiumi a estuario a causa di eventi di grande portata come un importante innalzamento della marea, uno scostamento della crosta terrestre, un uragano. Questi fanno si che il fiume fluisca improvvisamente in senso opposto.

La Pororoca del Rio delle Amazzoni è appunto uno dei più significativi tra i mascheretti che risale il fiume per più di 13 km. Il nome deriva dalla lingua tupi (lingua indigena del Sud America) e significa “grande rumore distruttore”.

Il trio formato da Alessandro Cau (batteria, percussioni), Tancredi Emmi (contrabbasso) e Federico Fenu (trombone) nasce con l’intento di cambiare direzione, farlo in maniera inaspettata, prendendo in prestito linguaggi della musica del mondo e dandogli una connotazione diversa da quella per la quale sono nati. Si crea un linguaggio jazzistico contemporaneo intriso di contaminazioni in cui composizione ed improvvisazione si fondono e diventano irriconoscibili.

» h. 22 - "Space Memory" di e con Fabrizio Casti, Sandro Mungianu, Roberto Zanata

Ore 22
Space Memory – Performance audio video
di e con Fabrizio Casti, Sandro Mungianu, Roberto Zanata

Tutto è immerso in uno spazio sensibile, dove i piani scivolano, i contorni vibrano, i corpi sembrano sfumare, equilibri che un niente può spezzare, spazio che si riforma man mano che lo si ascolta, lo si sguarda, lo si annusa, lo si tocca.
Come dire di questi suoni che respirano, che ansimano? Di questo spazio senza peso, senza forza, senza ombra?
Qualcosa che dipende da come ci si muove dentro, da come ci si sposta, da come si reagisce, si diventa parte attiva nella stratificazione di questo spazio, invadendolo di naturalezza e consequenzialità. Si diventa dispositivo musicale che innesca espressività altre, pensieri altri. Poi il silenzio, i rumori, le tensioni, i passi, l’aria, i respiri, il fiato e poi ancora … le parole, in modo sempre uguale, sempre simile e sempre diverso.

Produzione Spaziomusica 2021

INFO INGRESSI

Per gli eventi in programma a Teatro Massimo, i biglietti possono essere acquistati in loco oppure online su Vivaticket
Per tutti gli altri eventi i biglietti saranno disponibili in loco poco prima dell’evento
Date di Dicembre: ingresso gratuito
Per info: 3335485648