DOMENICA 9, Centro Culturale Il Ghetto, ore 21
Orlando …
Brandelli Di Fughe Follie Nitriti E Clopete Clopete
Senio G.B. Dattena, regia e interpretazione; Alessandro Cau, percussioni; Daniele Ledda, musiche ed elaborazioni elettroniche; Mariano Corda, scultura
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, le audaci imprese io canto” … Inizia con questi versi l’Orlando furioso. Quasi una dichiarazione d’intenti. Ma per tener fede a questa dichiarazione l’Ariosto saccheggia la mitologia greca e latina (Iliade, Odissea, Eneide, Metamorfosi e altro), prende il Trecento italiano (Dante, Petrarca, Boccaccio), prende il Ciclo Bretone e quello Carolingio, riprende l’Orlando innamorato del Boiardo, prende un sacco di altre cose, mette tutto in un unico calderone e lo agita per bene. Lo mette a riposo per qualche tempo (appena trent’anni di continue correzioni, limature, aggiunte), quindi lo inforna, pardon … lo pubblica. Tutto questo per la bellezza di quarantasei canti tutti piuttosto lunghi. Anche noi inizieremo la nostra performance con i primi versi dell’Orlando furioso, ma … poi? Gli altri versi? Le innumerevoli, straordinarie, meravigliose storie? Nell’impossibilità di raccontarle tutte, abbiamo cercato di capire come rendere quella moltitudine di voci, di colori, di intenzioni, di ritmi. Come rendere la folgorante ironia che permea buona parte dell’opera. Soprattutto, come rendere tutto ciò con un attore, un percussionista, elaborazioni elettroniche dal vivo e registrazioni di voci. In qualche modo, abbiamo intrapreso lo stesso percorso del Nostro. Alle registrazioni delle voci abbiamo affidato frammenti, esplosioni, echi di racconti. Questo per dare la percezione fisica, tattile, sonora, delle innumerevoli voci, colori, intenzioni, ritmi, presenti nell’Orlando. Quindi abbiamo affidato all’attore il compito di introdurci nei temi principali, nelle storie più note, ma anche in quella “Selva oscura” di sentimenti e di avventure parallele, tanto cara all’Ariosto. Una selva di frammenti ricca di versi bellissimi e di raffinatissima ironia. In questa operazione, fondamentale è il sentimento musicale che deve permeare tutta l’opera. Sentimento che non è a esclusivo appannaggio delle percussioni o dell’elettronica ma della performance tout court. Dove ogni elemento diventa personaggio e ogni personaggio diventa strumento musicale. È in questa unità che si gioca la performance, in questo ascoltare e ascoltarsi, in questo dialogo costante tra i vari elementi. Sta in questo gioco di rimandi e di attese, in questo continuo perdersi e ritrovarsi, una delle chiavi di lettura che più ci hanno affascinato nell’Orlando e che abbiamo cercato, se non di penetrare, almeno di sfiorare.
SABATO 15, Cripta di San Domenico, 0re 21
Te Deum
Per coro, orchestra d’archi, sax soprano e percussioni
Coro dell’Università di Sassari – Piccola Orchestra D’archi
Daniele Manca, direttore
Marcello Pusceddu, Introito
Daniele Manca, Te Deum laudamus
Davide Soddu, Te gloriosus
Gabriele Verdinelli, Tu Rex gloriae
Daniele Manca, Aeterna fac
Stefano Garau, Miserere
Il Te Deum per coro, orchestra d’archi, sax soprano e percussioni, già eseguito in prima assoluta lo scorso 9 giugno, nella Chiesa di Santa Caterina a Sassari, è stato commissionato dall’Associazione Coro dell’Università degli Studi di Sassari ai compositori sassaresi Stefano Garau, Daniele Manca, Davide Soddu e Gabriele Verdinelli, in occasione delle manifestazioni per la celebrazione del 450° anniversario della fondazione dell’Università di Sassari. Pur essendo stata scritta “a più mani”, la composizione esprime una concezione unitaria, sia sul piano stilistico-strutturale, sia su quello della significazione simbolica: il materiale tematico delle sue cinque parti scaturisce infatti da una comune matrice, improntata alle note e al testo dell’inno gregoriano “Veni Creator Spiritus” che l’Ordine dei Gesuiti ‒ fondatore dell’Ateneo sassarese, 450 anni orsono ‒ faceva cantare nelle cerimonie d’inaugurazione degli anni accademici. Nell’esecuzione di questa sera, il Te Deum suonerà in una versione parzialmente rinnovata, che comprende anche l’inserzione di un Introito solo strumentale, nel quale il compositore cagliaritano Marcello Pusceddu ha elaborato, attraverso una libera interpretazione, i motivi melodici caratteristici del “Veni Creator Spiritus”, integrando quindi organicamente il proprio contributo nel progetto compositivo dell’opera.
Il Coro dell’Università di Sassari Ha iniziato la sua attività nel 1999 con gli studenti e il personale dell’Ateneo sassarese, uniti dalla comune passione per la musica e il canto. Ha un variegato repertorio di brani sacri e profani di diversi generi ed epoche, e partecipa a tutte le manifestazioni istituzionali dell’Università di Sassari. Dal 2011 si è costituito in Associazione Coro dell’Università degli Studi di Sassari, attualmente presieduta dal Prorettore Prof.ssa Laura Manca, sotto la guida della delegata rettorale Dott.ssa Grazia Fenu e la direzione artistica del Prof. Stefano Melis. Il coro è diretto fin dalla sua fondazione dal M° Daniele Manca. Dal 2001 ha partecipato a diverse edizioni del concerto eseguito alla presenza del Santo Padre nella Sala Nervi della Città del Vaticano. Oltre che in numerosi centri della Sardegna, il coro ha tenuto concerti a Perugia, a Reggio Emilia, ed ha accompagnato la Santa Messa nella Basilica Inferiore di Assisi. Nel 2007 ha partecipato alla 4a edizione del Concorso Nazionale per Cori Polifonici “Note di fine estate”, aggiudicandosi il primo premio. Tra le attività più recenti, nel dicembre 2011 ha partecipato alla rassegna internazionale Canti dell’Avvento, che si tiene annualmente nella città di Praga, ed ha eseguito la prima assoluta del Te Deum per coro, orchestra d’archi, sax soprano e percussioni, dei compositori S. Garau, D. Soddu, D. Manca e G. Verdinelli, in occasione delle celebrazioni del 450° anniversario della fondazione dell’Università di Sassari.
La Piccola Orchestra d’Archi è un ensemble di giovani musicisti che si rivolge ad un pubblico eterogeneo di appassionati e intenditori, nell’intento di occupare uno spazio ancora inesplorato del repertorio di musica per orchestra d’archi. Grazie al lavoro di ricerca, composizione e arrangiamento di Daniele Manca e Davide Soddu, rispettivamente direttore e primo violino del gruppo, l’Orchestra si cimenta in un repertorio che va dalla musica contemporanea al jazz, dal funky al blues, dalla musica latino-americana al pop, sino alle più famose colonne sonore cinematografiche e ad alcune composizioni originali scritte appositamente per questo ensemble.
Concerto in collaborazione con il Coro dell’Università e la Piccola Orchestra d’archi di Sassari
L’ingresso a tutte le manifestazione è gratuito